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The Fourth Moon

TrackList
SIDE A
- C35
- Old rats
- Crototon
SIDE B
- The fourth moon
- Left arm
- Meteor 700
PREHISTORIC PIGS - The Fourth Moon
(2021 - Go Down Records)voto:
I Prehistoric Pigs sono un power trio strumentale fedele alle sonorità Stoner/Heavy/Psycho/Rock. Originari del Friuli Venezia Giulia, pubblicano per Go Down Records il loro quarto album dal titolo “The fourth moon” e che potete trovare fisicamente in un accattivante LP.
La quarta luna (ci spiegano i ragazzi) era una schiera di condannati. Lugubre carovana di destini spezzati, uomini scimmia dai volti d’osso, in marcia verso la fine del cosmo. L’occhio di pietra vigila sul convoglio e lo attira verso il baratro. Otto fermate prima del colpo di martello, del triplice fischio, dell’ultimo fulmine. Ratti stanchi accompagnano l’orda fra urla ataviche e arti penzolanti. Le schiene piegate scavano buche verso nuovi continenti che non esistono. Il frastuono del diluvio universale preannuncia la venuta delle 700 meteore dell’apocalisse.
Dopo questa premessa, abbasso la testina del giradischi e inizio con l’ascolto. La opener 'C35', apre le danze con un intro di basso e partiamo a mille con un bel riffing cadenzato in pieno stile Stoner/Rock che ci fa subito entrare nel mood della band.
'Old Rats': continuiamo a stare incollati alle cuffie e a scuotere la testa con un altro brano energico, parte centrale dal sapore psycho e finale che dimezza il tempo e ci fa “dire di si” con la testa. 'Crototon': brano sporco con un riffing graffiante e cadenzato in palm muting alternato ad una parte psycho/doom dai toni acidi.
Giriamo lato, ed iniziamo con 'The Fourth Moon': dal sapore Stoner e con il retrogusto Classic Rock. Brano scorrevole e piacevole. 'Left Arm': feedback di chitarra e partiamo belli serrati con questo brano che ci avvicina alla fine di questo album dei Prehistoric Pigs. Brano che parte e finisce senza fermarsi.
'Meteor700': direi che non poteva non concludersi questo album come è iniziato. Brano davvero riassuntivo e che ti fa venire la voglia di ascoltarlo fino alla fine e di girare nuovamente lato per ripartire in questo viaggio sonoro che i Prehistoric Pigs ci hanno regalato.
Beh che dire, un buon lavoro quello della band. Suono ruvido, sporco, lo-fi, diretto, come vuole la tradizione stoner. Artwork ben fatto e perfettamente in linea con l’attitudine della band e con il sound di “The fourth moon”. Nonostante qualche cliché ripetitivo tra alcuni brani a livello di struttura e che potrebbero ridurre la longevità all’ascolto (essendo la proposta strumentale), nel complesso, un buon prodotto che consiglio agli amanti del genere e non.
Nik Capitini