I fiorentini si autodefiniscono come una band che si stabilizza entro i territori dell'Alternative Metal il cui verbo viene portato avanti dal 2014, anno di fondazione di questo combo.

L'americana Eclipse Records ci ha visto giusto e si è accaparrata i virtuosismi stilistici dei quattro giovani toscani, fra le cui fila spicca sicuramente la presenza autorevole nonchè figura di una estetica importante della cantante Giada Celeste Chelli; dalla sua ha sicuramente una preparazione tecnica notevole che fra l'altro riesce a mettere, con una evidente facilità di esecuzione, a disposizione del Pathos artistico generale. 

Tredici pezzi che per la peculiare timbrica della voce sono direttamente accostabili alle linee melodiche già tracciate a suo tempo da gruppi come Evanescence, i nostrali Lacuna Coil e, partendo dalla seconda produzione in termini cronologici, degli scandinavi Nightwish. A mio modo di vedere paragonare i Violet Blend ad un gruppo qualunque alternative metal sarebbe riduttivo e non renderebbe merito alle atmosfere presentate dai quattro, atmosfere che a volte rasentano un determinato lirismo ottocentesco grazie anche agli innesti del pianoforte classico suonato con perizia dalla nostra brava cantante.

"Muoio In Un Bicchiere", per esempio, al di là del testo al limite dell'onirico, ma con alcuni interessanti spunti vicini all'intimistico ("... commentiamo sempre i fatti altrui e se guardassimo dentro di noi..."), è tutto fuorchè un pezzo che può provenire dalle cantine di band tipo Helmet o Primus. Il pezzo in questione si avvicina più ad un Pop Rock con ampie schiarite verso il sinfonico e con un ottimo arrangiamento orchestrale.

Dall'album sono stati estratti tre singoli con relativi video: la scattante e molto Rock and Roll "Rock Dj" dove viene esaltata la bellezza della bionda cantante, impegnata nei vocalizzi fra le varie stanze di un appartamento, compresa dentro una vasca da bagno!

Molto più intenso, e curato soprattutto nello storyboard, il video di "Among All These Fools" che è la versione in inglese dell'ultimo pezzo che preferisco di gran lunga.

"Need" è il terzo video dove Oriente, magia ed esoterismo si mischiano prepotentemente, una miscellanea supportata dignitosamente da un giro di chitarra semplice ma efficace che alterna sapientemente il pulito ed il distorto.

Ma vorrei che scopriste voi la qualità benevola di queste canzoni che si fanno apprezzare per cura, precisione e per una sorta di devozione alla estetica non certo e comunque fine a se stessa.

Una buona band che se non si perderà negli anni, potrà ancora far sentire la propria voce.

E' notizia di questi giorni che la band è alla ricerca di un chitarrista.

Leonardo Tomei