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No Sun Dared Pass Our Window

TrackList
- Time Collapse
- No Sun Dared Pss Our Window
- Walking Dead Syndrome
- The Eleventh Rule
- White Coats Don't Understand
- Unreal Consciousness (instrumental)
- The United States Of Insanity
- Two Heads, One Brain
- Twisted Into Form
- Let One Be Saved
HERUKA - No Sun Dared Pass Our Window
(2020 - Rude Awakening Records)voto:
Proposta non di immediata assimilazione quella degli Heruka, nonostante l’aggressività dell’impatto affidata ad una sezione ritmica sovente lanciata su blast beat feroci e ad un impianto vocale serrato e aggressivo, impostato su due registri di scream (o forse sarebbe più corretto definirlo yell), Uno su tonalità medio-basse, l’altro su tonalità medio-alte, entrambi caratterizzati da una metrica più di scuola hardcore-thrash che black metal. Che del black metal gli Heruka propongano un’interpretazione decisamente personale appare infatti evidente anche dalla photoband che li presenta con una rilettura del corpse-paint (poi mi faranno sapere se si tratta di body-painting o lavoro di photoshop) strettamente collegata al concept dell’album. Incentrato sulle fratture della psiche viste dal punto di vista dei pazienti. Rilevante anche la scelta stilistica dell’artwork che ritrae una “stanza di contenimento” psichiatrico che rimanda all’iconografia degli yurei giapponesi.
Per quanto al riffing è caratterizzato da un’estrema varietà giustapponendo soluzioni che spaziano dal thrash al death metal tecnico, fino ad un raw black limite del grindcore, presentando architetture di accordi aperti, che seguono progressioni armoniche estese ed inusuali ('The United States of Insanity', 'Twisted Into Form'), per approdare a soluzioni di ispirazione pagan/folk con afflati epici. Caratteristica questa che, forse, è il trait d’union più solido con il black metal a livello di mood e che trova nella ballad strumentale “Unreal Consciousness” pieno compimento pur emergendo come costante stilistica in un songwriting articolato e convulso. Convulso in senso buono, si intende: unitamente al breve minutaggio il continuo cambio di riff e radicali contrapposizione di atmosfere ('Walking Dead Syndrome') contribuisce a tratteggiare il tormento psichiatrico su cui è impostato il concept.
Alcune tracks spiccano per la costruzione stratificata degli elementi, si veda ad esempio “Two Heads One Brain” in cui un arpeggio distorto è commentato da un lavoro di doppia cassa e tom a la Sepultura mentre le vocals imprimono un andamento cantilenante. Per poi esplodere in un’improvvisa accellerazione in blast che vede l’arpeggio iniziale mutare in licks dal sapore folkeggiante.
In “Twisted Into Form” emergono fraseggi chitarristici prog-death e dissonanze a la Voivod a sostenere il contrappunto delle linee vocali che dominano assolutamente la scena.
L’opener “Time Collapse” presenta caratteristiche più tipicamente thrash metal, incluso il frangente in recitato pulito, per quanto nelle accelerazioni si declini la matrice thrash in senso pagan. Lo stesso si può dire per la title track, con il suo arpeggio pulito commentato da sinth che poi sviluppa in una cavalcata caratterizzata da vocals dall’afflato epico (non so perché mi sono venuti in mente i Saxon).
Un lavoro di non semplice assimilazione, assolutamente non catchy se non, a tratti, ostico. Ma di assoluto valore sul piano compositivo e coraggio nel voler perseguire quello che il tempo ci dirà essere il frutto di una ricerca in progress o l’effettivo nerbo artistico di una band che nel dichiararsi black metal un poco restringe l’effettiva portata della proposta.
Top Track: Walking Dead Syndrome
Samaang Ruinees