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Deliverance

NETHER NOVA - Deliverance
(2021 - Autoprodotto)voto:
Quando ho aperto il file di questo Ep ed ho guardato la copertina, ne sono rimasto colpito, bella ed intrigante. Iniziato l’ascolto ne sono rimasto sconvolto.
Dalla copertina mi immaginavo più un rock progressivo, psichedelico ma credetemi, è un album che può sconvolgere.
Ma chi sono i Nether Nova?
Un progetto nato a Varese nel 2012 dal tastierista Federico e l'ormai ex cantante Alberto. Si deve però aspettare 4 anni prima di poter ascoltare qualche pezzo di questo gruppo, che si può classificare come power/melodic metal. Nel 2016 pubblicano il loro primo EP composto da solo 5 brani.
Nel 2018 succede qualcosa e Alberto il cantante, nonché fondatore dei Nether Nova, lascia il gruppo insieme al bassista ma loro non si danno per vinti.
Ed ecco che si completano con le new entry e danno vita a nuovi pezzi, nuova musica.
È così che è nato “Deliverance” secondo EP di questa band Varesina.
Non perdiamo tempo e andiamo a schiacciare il tasto PLAY ed ascoltiamo questo mini EP di sole 5 tracce.
Il disco si apre alla grande con “We Burn”, un pezzo molto bello improntato nelle prime note, alla melodia ma, non passano troppi secondi ed ecco che il rullante esplode e la voce intona la melodia che porta fino al ritornello, in apparenza banale e piatto ma sempre la batteria differenzia il tutto e le note vocali sfiorate sono davvero ottime.
Scoprendo la seconda canzone, che da il titolo all’album, “Deliverance”, la potenza del rullante che ha lasciato un segno in precedenza, qua non si trova. Ritmo power con chitarra più melodica. Questa traccia è piacevole e riascoltandola fa salire la voglia di cantarla ma, solo dopo la metà risulta essere meno piatta e più interessante invogliando l’ascolto.
Infatti subito dopo troviamo “The Omen” con una partenza epica. Voce accentuata da un sottofondo che la rafforza e che ritroveremo in altre parti del pezzo, ben eseguito, ben strutturato, ma che forse richiedeva più chitarra.
Saliamo ancora più in alto ed arriviamo a toccare “Rise Again” penultimo brano di 'Deliverance'.
Interessante il piano che arriva piano e delicato ma che conduce al solito rullante, per poi trasformarsi in una chitarra molto heavy. Questo mix che lo si può ritrovare in mezzo a questa traccia, dà il tocco di personalità che aspettavo. Forse il miglior pezzo ma aspettiamo di ascoltare anche il finale: che infatti non ci aspettiamo perché solo dopo quattro canzoni, vorremmo stare ancora li sdraiati ad occhi chiusi, con le nostre cuffie sconfinate alle orecchie, volume che rompe la barriera del suono, ad ascoltare i Nether Nova.
“Shooting Star” fa venire la voglia di alzare lo sguardo al cielo e guardare le stelle a braccia larghe e strillare note inarrivabili. Pezzo che racchiude perfettamente l’essenza di questo EP dove finalmente si fa sentire di più la chitarra ma senza lasciare da parte la batteria. Bello il finale della canzone, meno quello dell’album. Un finale che sembra lasciar aperta la strada per un altro pezzo: lo pensi, lo brami ed invece il silenzio.
Disco pieno di potenzialità con arrangiamenti ben fatti; questo EP ha trovato un netto miglioramento rispetto al primo, grazie anche al cambio della voce.
In alcuni momenti diventa un po’ piatto, rischiando di diventare monotono e privo di personalità ed invece, sono riusciti a spezzare questo senso di monotonia e a rendere i pezzi molto interessanti.
Ci sono buone possibilità anzi, grandi possibilità di miglioramento e non so come ingannare il tempo per aspettare i prossimi pezzi.
Fefo Wylde