I Lebbra sono un quartetto di Salerno dedito al thrash/death di recente formazione.

L’EP intitolato “Leprosy Return” ma anche il moniker della band stessa vogliono essere un tributo e un omaggio al capolavoro seminale del 1988 dei Death; per loro stessa ammissione ma non per “imitarlo”.

"Leprosy Return" anche se di durata molto esigua (circa 10 minuti in tutto) serviva ai Lebbra per cominciare a definire le proprie coordinate stilistiche e consolidare il lavoro fatto sin dalla nascita della band.

Il genere è centrato nel death old school di matrice USA e, almeno su questo EP, non ho trovato grandi divagazioni verso il thrash metal.

Dopo l’introduzione, “Live, Suffer, Die!” esordisce sfrontata dritta come un pugno in faccia, un ottimo biglietto da visita che lascia sicuramente il segno ma, a mio avviso, sembra concludersi troppo presto;  le registrazioni e la produzione di Vincenzo Avallone (Deep Water Recordings) sono buone e rendono merito al sound dei Lebbra. 

Dopo un interludio la title track rincara la dose del primo brano; le coordinate rimangono le stesse e tutto sembra funzionare al meglio, di pregevole fattura il solo che la consacra ad essere il miglior brano di questo EP. Trovo che i Lebbra, nella loro immediatezza e senza perdersi in troppi fronzoli, abbiano confezionato un buon lavoro, efficace, ben suonato e veramente fruibile.

“Slowly Decomposed” chiude positivamente questo esordio della band Campana che ha sicuramente in mano tutti i requisiti per fare ancora meglio. 

Fourarms