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Decades

DEAD SUMMER SOCIETY - Decades
(2021 - Northern Silence Productions)voto:
I Dead Summer Society, sono una one man band, la cui mente è Mist e ci presenta il suo terzo album, che fa seguito ai precedenti 'Visions From A Thousand Lives' e 'Many Years Of Loging' e all'Ep 'My Days Through Silence'.
Composto da sei tracce, 'Decades', il cui ascolto impressiona subito per la scelta di suoni molto cristallini e ben bilanciati sul pulito, che contrastano con le chitarre distorte e opache.
Una splendida linea melodica e malinconica, permea 'When i gaze you through decades'. Spina dorsale del brano, rende a perfezione l'atmosfera quasi ricordando i vecchi Katatonia, per certi versi. Le sonorità soft non me le aspettavo, compositivamente stupende e azzeccatissime, per distaccarsi dai troppi stilemi che ci sono negli altri album, la prima traccia si conclude come era iniziata.
Chitarre dal suono ampio e carico di riverbero, caratterizzano 'Inner Weather', con una bellissima linea di basso nella parte centrale del brano. Evocativa e soffusa, la voce femminile (Graziana Oddo) in coda al brano si alterna al cantato screameggiante di Dominik Winter, sortendo un effetto veramente degno di nota.
Un leggerso scroscio di pioggia e inizia 'Cold', un crescendo progressivo d'altri tempi, trovo un sacco di rimandi relativi a band che mi stanno a cuore, come i primissimi Anathema. Anche qui la performance vocale femminile, dona quel tocco di classe al brano.
Se proprio devo andare a cercare il pelo nell'uovo, avrei alzato un po' il volume della voce scream, registrata volutamente in vecchio stile, perfetta sui brani.
'Rain' è l'episodio più "drammatico", sempre con classe, senza mai scadere nella monotonia, le chitarre sono arrangiate con un gusto veramente eccelso.
Sulla falsariga dei brani precedenti, 'Distant', nulla aggiunge o toglie all'ascolto, coordinate molto precise tracciate da Mist.
I suoni del mare concludono questo bell'album, si sente che è un album che viene dal profondo, 'Endless Season' ne è la perfetta sintesi.
Non sempre le parole possono descrivere bene delle composizioni come queste, consiglio vivamente un ascolto approfondito agli amanti del genere, merita davvero.
Alex G.