Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Verso La Vetta

PLAKKAGGIO - Verso La Vetta
(2022 - Time To Kill Records/Hellnation Music)voto:
Tornano i Plakkaggio, sette anni dopo “Ziggurath”, uscito nel 2015.
La band di Colleferro sembra accettare lei per prima la sfida contenuta nel titolo. Ed è una sfida di certo non agevole, quella di garantire un senso ed un filo conduttore ad una proposta che fa dell’assoluta eterogeneità la propria spina dorsale.
Ed i Plakkaggio questa sfida, dopo averla accettata, la vincono.
La vincono perché i dieci pezzi che vanno a comporre questo lavoro sembrano quasi dieci dita strette in una serie di colpi che i nostri infliggono senza pietà alla rassegnazione, alla negatività, alla schiavitù e alle avversità.
L’hardcore punk vive essenzialmente in un atteggiamento, se è vero che è un genere nato e consolidatosi nell’attitudine BE STRONG AND POSITIVE: spirito, questo, che pervade tutto l’album, grazie a testi semplici ma sempre molto intelligenti.
I Plakkaggio, come si diceva, non si fanno mancare niente: si parte a duemila con il power alla Gamma Ray della title track (con momenti quasi “happy”), passando alle tinte più oscure in 'Valhalla' e 'Palaeoloxodon Antiquus' (black mi pare un po’ esagerato, anche se la band ama definirsi INWOBHO: Italian New Wave Of Black Heavy Oi!), per poi sfociare nell’hard rock puro di “Birra in Lattina”
Non manca neppure il classico anthem OI! di “Oi! Siamo Ancora Qui” o le cavalcate dal sapore Maideniano di 'Declino'.
“Giorni Lontani”, “Lutto” e “Rivolta” si muovono invece, in modo piuttosto efficace, nel territorio del Nu Punk melodico.
La durata dell’album, a mio parere, è azzeccatissima: neppure 30 minuti, ideale per rendere appieno l’immediatezza e la freschezza della proposta.
Stupisce l’abilità tecnica della band, esattamente consapevole dei propri mezzi e agilissima nel muoversi senza problema alcuno nello spettro caleidoscopico dei generi proposti.
La produzione, dal canto suo, è perfetta: forse anche troppo. I suoni, per carità, sono pieni, potenti, pulitissimi ma, probabilmente, qualche imperfezione ed un po’ di sporcizia in più ci sarebbero state a pennello, vista la verve “irriverente” che innerva tutto il lavoro.
In conclusione: “Verso la Vetta” mostra una band in grande forma, e ci offre un lavoro che, di certo, non difetta di originalità, vista l’assoluta spudoratezza e l’innegabile coraggio che caratterizza l’album.
Un ascolto, in definitiva, molto divertente e piacevole, corredato da un concept che può benissimo fungere da colonna sonora per resistere alle “intemperie della vita”, come cantano i nostri in apertura.
Maurizio Gambetti