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La V Del Sordo

CANE DI GØYA - La V Del Sordo
(2022 - Black Terror Distro & Store / Cave Canem DIY / Controcanti Produzioni / Fresh Outbreak Records / Smelly Cat Records / Vollmer Industries / Zero Produzioni)voto:
Ci troviamo di fronte ad uno di quei progetti estremamente ermetici e difficili da decifrare in un sol colpo, dotati di mille sfumature da saper cogliere e metabolizzare nella mente.
I CANE DI GØYA nascono nel 2014 dalla nube misteriosa del Post Metal, un percorso difficile mi viene da pensare, passando per parecchi cambi di formazione ma arrivando infine ad una solida base a sei formata da Enrico Anzalone alla batteria, Lorenzo Cremo al basso, Lorenzo Terreni alla chitarra, Marco Nincheri chitarra e parte elettronica, Lorenzo Guazzini chitarra e Samuele Storai alla voce.
Questa combo ha dato vita alla loro opera d'esordio "La V Del Sordo", un' opera che unisce lunghe melodie stellari in tappeti synth unite a parti pesanti e gelide che rendono il tutto ancora più particolare, la cosa che rende il tutto più prezioso è proprio il fatto che siano di difficile inquadratura, il tutto è come un immenso viaggio metafisico nel Vuoto (con la V maiuscola appunto), personalmente accompagnandoci una lettura ad hoc non sarebbe niente male!
I componenti, forti di una grande esperienza in altri progetti di tutto rispetto (come ad esempio gli Architecture Of Universe, Macerie o I Randagi) e con collaborazioni del calibro di Leonardo Granchi e David Battistini, partoriscono ufficialmente questa opera nell'ottobre 2022, composta da quattro brani estremamente densi.
Possiamo citare loro stessi direttamente in questo incipt di presentazione: "Cane di Goya è una creatura che solo accidentalmente ha la forma di un cane. Rappresenta invece chi lo guarda. Ognuno di noi, solo, perduto davanti alla morte: all'ignoto."
Iniziamo l'ascolto con "Saturno devorando a su hijo" che ci scaraventa in un' altra dimensione, soavi linee vocali che galleggiano in eoni lontani rinforzati poi da un riff macigno e tenebroso in una chiave atmosferica dolce ma anche terribile (in senso buonissimo) arrivando a raggelanti scream in lontananza e in chiusura un giro di basso affilato che apre un delizioso passaggio Stoner Metal solenne di impatto.
"El sueno de la razon produce monstruos" ha un intro che mi ha ricordato alcuni brani prog in salsa italiana anni 70 con bei arpeggi di basso e chitarra e un drumming preciso che amalgama tutto, snodandosi poi in un viaggio nella psiche in chiave scream e un gioco di synth che dà un sapore cerebrale e tagliente al tutto, un urlo disperato alternato da tonalità "gotiche" nella voce e tastiere dominanti tornando poi ad arpeggi agrodolci assolutamente godibilissimi e criptici portandoci a "El aquelarre" che smorza i toni immergendoci in un sentore da "oceano profondo al tramonto" totalmente strumentale, qui la voce rimane un eco lontano e mistico aumentando la disperazione di fondo sul finale, e i synth dominano incontrastati ben accompagnati da un bel gioco basso/batteria e un riffone gravoso in chiusura.
Si chiudono le danze con "La lampada del Diablo", un immenso brano di undici minuti dove la potenza mistica viene portata al massimo, intro di synth celestiali e malinconici, un lento arpeggio accompagna un cantato pieno di pathos, il tutto crescendo in intensità fino a dissolversi in un antro sonoro oscuro ed inquietante, voce ruggente e riff massici ma pur tenendo quell'equilibrio dilatato ed "ambient" snodandosi e dissolvendosi lentamente.
Un' opera che mi ha stupito e trascinato non poco, piena di personalità ed inventiva con capacità di trasmutare i concetti espressi in musica, come dicevo sopra è un' opera metafisica ed ermetica di indubbio valore. Consigliatissima a chi cerca viaggi sonori nel profondo e in altre dimensioni.
Ottimo lavoro!
Draugar