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Still Alive.. And Now?

EXPLORER - Still Alive.. And Now?
(2022 - Iron Shield Records)voto:
In quasi vent'anni di carriera sono arrivati con questo "Still Alive... And Now?" alla quarta incisione dopo il debutto nel 2010 tramite split targato già dalla stessa etichetta discografica. Dopo l'uscita del primo album, datato 2011, la band compie un bel balzo in avanti riuscendo a condividere il palco con bands del calibro di Strana Officina, Raw Power, Sabotage, Exumer.
Sicuramente il risultato di questa esperienza ha portato maggior consapevolezza dei propri mezzi, consapevolezza che ha permesso alla band di affinare e migliorare, gusti, tecnica ed attitudine: tutto questo percorso ha condotto alla realizzazione di questi otto pezzi di puro Thrash Metal anni 80 quello proveniente dalla Bay Area, quello molto diretto e freddo a la Acrophet.
Si parte subito a bomba con la prima traccia che nel cantato ricorda i primi Rage sebbene la tematica musicale rimanga in terra statunitense. Una sorta di via di mezzo fra Testament e Anthrax è la title track che è la somma sintesi delle sensazioni provate durante la sperimentazione degli arresti domiciliari a causa della pandemia globale: è vero siamo ancora vivi, ma adesso che succederà? E se capitasse ancora la stessa situazione di isolamento, come reagiremmo in seguito alla ennesima mancanza di libertà? E, parafrasando Gaber, siamo veramente sicuri di vivere liberi? O addirittura siamo certi di avere la libertà di pensare?
"Devil's Revenge" è un omaggio a quella "Metal Militia" dei primi Metallica. Da ascoltare sbattendo la testa a tempo ed alzando al cielo le corna. Interessante il rincorrersi degli accordi della chitarra e la linea della voce: alzate il volume e godete.
Il quarto pezzo ha un intro di basso che ricorda leggermente l'Hardcore a stelle e strisce; poi il susseguirsi dei cambi di tempo rende il brano assai piacevole.
Il titolo della quinta song non lascia spazio a dubbi circa il riferimento ad un ben noto acronimo nel mondo ultras (chissà se i membri fanno parte delle Teste Quadre oppure del Gruppo Vandelli?): a livello musicale il contesto si avvicina molto a ciò che ha lasciato Lemmy ai posteri.
Abbiamo un altro omaggio all'inizio di "Avalanche" nei confronti di un album tanto acerbo quanto seminale, quel "Show No Mercy" degli Slayer che ha lasciato a bocca aperta anche Cronos. O tempora...
Ma vorrei evitare di raccontare tutto il cd e lasciare a voi la sorpresa di questo album che appare assai granitico, che non perde mai un colpo in intensità, sferzata dopo sferzata, e che si inserisce prepotentemente e di diritto nella tradizione classica del Thrash anni 80. Complimenti anche a chi ha curato i suoni riuscendo a creare la stessa ambientazione. Non passerà certamente alla storia questo lavoro, ma sicuramente non rimarrete delusi dall'acquisto.
Leonardo Tomei