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Tales Of Grotesque

REATZIONE - Tales Of Grotesque
(2022 - Autoprodotto/The Triad Rec.)voto:
Non certo dallo splendore della Costa Smeralda oppure dalla bellezza della Baia di Santa Reparata (quanti ricordi da quell'estate del 1987...) proviene la musica del quintetto sardo, piuttosto dalla ruvidezza della boscosità della Barbagia. Secondo album per i sassaresi (dalla squadra della città transitò un certo Zola) completamente autoprodotto che si sono avvalsi della collaborazione dell'etichetta italo - maltese The Triad Rec. per quanta riguarda la promozione.
A parte il primo pezzo che già dal titolo ci indica la vettorialità dentro la quale ci muoveremo e dovremo fare i conti, le altre otto tracce suonano decisamente moderno, ma hanno anche dei collegamenti con il passato veramente interessanti. Un pezzo come "Tentacles" per esempio può essere inserito nella tradizione hardcore di New York, dove la velocità di esecuzione regna sovrana e gli stacchi sono fantastici per innumerevoli stop and go (sebbene il brano duri soltanto due minuti e dodici secondi, sic!).
Un mix di violenza e potenza ricucito con abile maestria, dove la sezione ritmica ha effettivamente un ruolo importante: si riesce a percepire la scansione di ogni momento di cambiamento di dinamica. Vi si possono scorgere molteplici affinità con altre band di caratura internazionale: gli Slayer fine anni 90, i Sepultura per l'uso della voce e per certe timbriche ritmiche (l'inizio per esempio di "Io Corro") ma anche band più recenti come i Darkane per la scelta delle distorsioni. L'inserimento di due pezzi in italiano non può fare che breccia nel mio cuore e riportare la mia mente a tutti quei gruppi che hanno portato a un giusto cambiamento in senso evolutivo quell'Hardcore nazionale che si era un po' impantanato nei soliti clichè, riuscendo tramite aggiunte di cluster ad avvicinarlo maggiormente ad un sempre più crescente e florido Grindcore (ditemi se non vi vengono in mente i Cipple Bastards?).
Sinteticamente si potrebbe definire il genere come un Crossover, ma non tanto nell'accezione comune del termine, ma per la costruzione di un teorico ponte di congiunzione fra stili e sottostili, e per il voler introdurre nei pezzi degli accenni ad un qualcosa di altro, quel quid di sorpresa: il finale di "Piss Favloured Pussy" (per gli amanti della pioggia dorata...) sembra un'apertura o forse un omaggio a Lemmy.
Ciò che la band ha prodotto è artistico? Rimanda al concetto del "che cosa è bello"? In tutto questo manca il punto di vista dell'artista, poichè la nostra estetica è stata sempre strettamente collegata alle esperienze dei fruitori. Per dirla con le divagazioni di un celebre filosofo tedesco, la questione dell'arte è la questione stessa dell'artista inteso come colui che genera, che crea; le sue esperienze quindi su ciò che è bello debbono essere rese determinanti. La band attraverso questa solidità sonora ha sottolineato in primis che l'arte genericamente intesa è la forma più trasparente della volontà di potenza, in secundis che l'arte deve essere concepita anche dalla prospettiva dell'artista.
Leonardo Tomei