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666: The Disciple

TrackList
- Possessed (Feat. Mickey Evil from Mugshots)
- Damned (Feat. Federica Tringali from Madhouse)
- Metamorphosis
- Disciple
MADNESS OF SORROW - 666: The Disciple
(2022 - Ad Noctem Records)voto:
Madness of Sorrow è un progetto solista capitanato da Murihell, che nel dicembre del 2022 rilascia questo EP chiamato ‘666: The Disciple’, un breve lavoro di quattro canzoni che propone un heavy/gothic metal con temi legati all’orrore, e quindi denominato Horror Gothic Metal.
L’horror metal, per chi non lo sapesse, appartiene a quel ventaglio di sottogeneri dei sottogeneri del metal che venne (volontariamente o meno) promosso attorno alla prima decade del 2000 da gruppi come Cradle of Filth, Theatres des Vampires e The Vision Bleak, e fondamentalmente accosta tematiche orrorifiche a sonorità solitamente oscure quali il gothic, il doom o il black. Alle sessioni di batteria collabora anche Carlos Cantatore, ex membro live degli Annihilator.
Le danze si aprono con ‘Possessed’, dall’atmosfera che un po’ ricorda l’horror anni ‘70, e che subito si scatena con un riff accattivante unita a un cantato ora melodico, ora tendente al growl. La registrazione è accettabile, ma non delle migliori, proponendo un suono un po’ ovattato che non riesce a contenere la magnitudine di tutti gli strumenti senza dare l’impressione di dover esplodere. Voglio però pensare che sia stato fatto di proposito, perché nelle canzoni successive si torna a un livello più lineare. Con ‘Damned’ abbiamo un lavoro che ci riporta nuovamente con la mente in luoghi criptici, chitarre oscure, cantato ora suadente nel ritornello, ora aggressivo nelle strofe. Si tratta di un’idea riuscita dalle diverse sfaccettature che sa colpire nel segno. A mio avviso, il brano più bello tra i quattro.
‘Metamorphosis’ mette in luce un basso intrigante nei versi unito a un’atmosfera tastieristica più vicina alla darkwave e una chitarra molto ispirata che fa il suo sporco lavoro come si deve, contribuendo non poco a rendere l’atmosfera lugubre, esaltante, misteriosa. Chiude il sipario ‘Disciple’, lavoro più solenne che mescola distorsioni grezze a intermezzi più atmosferici dove basso e voce fanno la loro parte.
‘666: The Disciple’ è un lavoro coerente con la propria forma di pensiero, funzionale e che sa intrigare. Un’idea riuscita e che tra l’altro mi trovo a recensire con piacere proprio durante la Domenica delle Palme (non poteva capitarmi data migliore).
Murihell mette in risalto tutte le proprie influenze musicali e cinematografiche (qua e là è possibile udire brevi spezzoni che sembrano rimandare a vecchi film) in un lavoro che sembra solo la punta dell’iceberg.
Mi sembra doveroso, a questo punto, manifestare curiosità circa un futuro LP.
Recensione a cura di Francesco Longo