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Secret Antithesis

TrackList
- Thunder Of Fire
- I've Had It Up To Here
- Nicotine
- Infected World
- When The Black Sun Dies
- Voodoo Doll
- The Place Where I Belong
- Like A Thunderbolt
- On The Fence
- Playing Rough Again
MADHOUSE - Secret Antithesis
(2023 - Nadir Music )voto:
I MadHouse sono una female-fronted hard rock/alternative metal band italiana, formatasi nel 2012, capitanata dalla carismatica Federica Tringali e dal chitarrista Filippo Anfossi. Federica ha deciso di battezzare la band Madhouse, per evidenziare il parallelismo tra arte e follia. Basando i suoi testi su esperienze di vita forti e dirette ha scritto numerose canzoni di grande potenziale.
Dopo aver pubblicato il primo EP nel 2015 per la label ICM, e l’album di debutto “Madhouse Hotel“ nel 2019, i nostri ci regalano un loro secondo album che prende il nome di “Secret Anithetis“. La band propone un grande hard rock dalle tinte moderne e alternative che risulta abbastanza riuscito e che prende ispirazione, pur con qualche influenza del rock anni 80, dall'hard rock moderno. “Thunder of fire“ è un ottimo brano di apertura dove le linee vocali sono grandissime protagoniste. La sezione ritmica picchia duro e le chitarre riescono a creare riff molto riusciti e che sembrano trarre ispirazione dal miglior rock attuale. Ottima song dotata di refrain molto riusciti.
Interessante il brano seguente: “I’ve Had It Up To Here“. Song caratterizzata da un basso martellante e da melodie oscure e malinconiche. Le tastiere riescono a creare un tappeto sonoro che permette alla singer di esprimersi al meglio. Composizione interessante. “Nicotine” è un brano tirato e dalle tinte punk. La sezione ritmica è decisamente aggressiva cosi’ come la voce della vocalist che sa creare melodie di ottimo impatto. 3 minuti di ottimo hard rock /metal dalle tinte punk.
“Infected World“ sembra prendere esempio dagli Skunk Anansie ma, con buona personalità riescono a inserirci elementi hard rock che non guastano mai e che fanno solo piacere. I testi sono molto attuali, riflessivi e introspettivi. Ottimo l’assolo di chitarra che dimostra anche la qualità dei singoli musicisti. Dopo la riuscita e heavy “When the Black Sun Dies“ (molto grunge!), la bella “Voodoo Doll“. I riff di chitarra ricordano i Soundgarden della seconda metà degli anni 90. Federica riesce a creare ottimi cori e melodie che sembrano uscite dagli anni 80 e che ricordano abbastanza gli ultimi dischi dei Blondie. Song dotata di grande appeal.
“The Place Where I belong“ e "On the Fence“ sono altri due ottimi brani che, nel loro incedere, risultano essere affascinanti; infatti le tastiere permettono alla sezione ritmica e alle chitarre di creare gustose melodie che sanno essere dark ma anche radiofoniche (nel senso buono).
Questa è una band decisamente compatta dove i singoli protagonismi sono inesistenti e, con grande piacere, si sente un buon lavoro di squadra. A Conclusione l’ottima “Playing Rough Again“. Brano graffiante sia nei riff di chitarre che nelle linee vocali. Le continue variazioni permettono ai nostri di rendere la song molto variegata e riuscita. Degna conclusione di un disco ricco di spunti interessanti.
I Madhouse sono una formazione dotata di grande capacità, unione musicale e mi auguro che possano riuscire a personalizzare ancora di piu’ il loro sound per distinguersi dal calderone dell’hard rock/rock attuale. I nostri ci regalano un disco graffiante, ben costruito e che dovrà costruire il futuro artistico dei Madhouse.
Domenico Stargazer