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My Silent Land

MY SILENT LAND - My Silent Land
(2010 - Autoprodotto)voto: 6/10
My Silent Land altro non è che una one-man-band, progetto del compositore sardo Silvio "Viossy".
Disco di non facile ascolto, che racchiude svariate sonorità difficilmente etichettabili, ma che ha un suo fascino in brani quali "In the End of the Eye" molto di atmosfera e sicuramente dall'approccio più diretto ed assimilabile rispetto agli altri brani che compongo l'album. Buono il lavoro di chitarra, che si erge sul resto degli strumenti. In "The Mary's Agony" l'atmosfera si fa più melodica e intimistica, tale da avvolgere l'ascoltatore in viaggi mentali astratti, sempre buono il lavoro di chitarra e di tastiere. Essendo il tutto autoprodotto dallo stesso artista, ci sono un pò di imperfezioni, anche nel cantato, ma ogni tanto non fa male ascoltare qualcosa che non sia propriamente perfetta, e che faccia ritrovare quel gusto del passato. "My Last Breath" sconfina in qualcosa di più duro con una breve parte cantata in growl, ma le atmosfere son sempre molto melodiche e intime, ma piacevolmente apprezzabili con parti di voce filtrata, insomma discretamente sperimentale come brano. "Time for You" mi porta a pensare ad un novello Tom Waits completamente acustico nella parte introduttiva del brano, il quale prosegue elettrico per poi tornare acustico e malinconico e risalire di tono successivamente, peccato per la produzione qui sotto il livello minimo accettabile, ma indubbiamente brano interessante. La seguente "Don't Leave My Soul" vede la presenza di Lorenzo Spina, per un pezzo più ritmato e vicino al nostro genere, ma anche qui la produzione latita dando troppo volume al cantato rispetto agli strumenti che risultano un pò impastati, ma in ogni caso le idee ci sono, e direi che possiamo considerarlo il miglior brano dell'intero lavoro.
Si chiude con "My Silent Land", e le atmosfere tornano a farsi rarefatte e acustiche per l'ennesimo brano melodico, che però qui ha la peculiarità di essere cantato in parte in italiano e a mio avviso ne guadagna molto, sia perchè non ci sono problemi di pronuncia, mentre la parte in inglese un pò stona nel complesso, ma anche in questo caso il brano è piacevole. C'è ancora molto da lavorare, ma le idee ci sono e quindi mi aspetto presto un passo avanti per My Silent Land, magari con una produzione adeguata al genere proposto.
Klaus Petrovic