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Diabolicunt

NECROSHINE - Diabolicunt
(2011 - Autoprodotto)voto: 6.5/10
Piuttosto travagliata la storia dei Necroshine, costellata com'è da cambi di formazioni e di stile ma anche da qualche soddisfazione, nella fattispecie la pubblicazione di un paio di full-lenght, l'ultimo dei quali risale al 2008. All'inizio del 2011 la band torna sulle scene con un ep dal titolo 'Diabolicunt', giusto quattro pezzi che però si spera siano di buon auspicio per il futuro.
Quello che attualmente ci propongono i Necroshine è sostanzialmente un death metal vecchio stile, marcio e spesso rallentato, di tanto in tanto contornato con un tocco black che si traduce specialmente in suoni freddi e taglienti. La cosa che più si fa notare è che non viene mai concesso il minimo spazio a sonorità di impronta più “recente”: per suoni- ed anche per produzione- 'Diabolicunt' assomiglia tanto ad un lavoro di primissimi anni '90.
Dal punto di vista delle architetture strumentali vengono ricordati molto i Morbid Angel, in particolare nei passaggi con doppia cassa incalzante e nei riffs più rallentati: l'esempio più lampante è 'Horner God' (a mio avviso il brano più avvincente del lotto). Per il resto, rabbia e aggressione non si traducono mai in velocità pura, complice anche un drumming che spesso opta per un blast-beat non sempre d'effetto, quanto piuttosto in alcuni passaggi che trasudano malsanità. La voce, del resto, pur attraversando delle fasi più chiuse e gutturali ('Diabolicunt'), tende a mantenere un timbro più acido e “sporcato” e non convince appieno.
'Diabolicunt' risulta così un lavoro dalla chiara impostazione nostalgica, e presenta vari momenti interessanti (anche 'The Martyrdom To Proclam The New Faith' sa il fatto suo) in mezzo ai quali vanno però ad intarsiarsi parti meno coinvolgenti. Considerando il periodo di inattività trascorso dall'ultima fatica discografica, lo stato di salute dei Necroshine appare comunque più che buono, ma per sbilanciarmi ulteriormente preferisco attendere un eventuale nuovo album.
Francesco Salvatori