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Unassigned Death Chapter

EYECONOCLAST - Unassigned Death Chapter
(2008 - Downfall Records)voto: 8/10
Inizia nel 2002 nei pressi di Roma la storia degli Eyeconoclast ma, tra demo ed ep, occorre aspettare il 2008 per poter apprezzarne il primo vero disco. L'attesa viene ripagata da quasi tre quarti d'ora di un death metal tecnico, iper veloce, gelido e tagliente, per un totale di dieci brani raccolti sotto il nome di 'Unassigned Death Chapter' e in grado di trasudare potenza fin dal primo instante. Tre sono i dettagli che rendono questo lavoro decisamente interessante: vediamo quali.
Il primo, come accennavo, è la velocità: indubbiamente il sound degli Eyeconoclast poggia su di essa le proprie basi (avvicinandosi spesso a caratteristiche thrash, peraltro), dando grande spazio ad un drumming che fa della doppia cassa la propria arma migliore- tra tappetti e scudisciate- giungendo a dettare tempi sempre estremi. Brani come 'Speedlight Trauma For Reconstruction' o 'Cursors', tra i più tirati del lotto, non sono altro che un esempio tra i tanti di ciò che sto affermando.
La tipologia di produzione, poi, va ad esaltare queste caratteristiche, optando per un suono nitidissimo, quasi chirurgico (tutti i dettagli di ogni singolo strumento sono apprezzabili), che dona al tutto un'aurea glaciale. Qualcuno potrebbe obiettare che così facendo viene perso il sapore di marcio caratteristico di un certo tipo di death metal, ma se si vogliono tenere velocità elevate questa scelta è inevitabile per non fare apparire impastate le varie soluzioni.
Terzo punto di forza, le linee vocali. Sempre sugli scudi con uno scream privo di sbavature (ma in grado anche di variare su timbri più sporchi e gutturali), il vocalist non si concede mai un attimo di respiro, una piccola pausa per rifiatare, e questo contribuisce a mantenere sempre alta l'intensità. Mi vengono in mente in proposito alcune fasi di 'Certain Oblivion Formula' oppure di 'Hexadecimate'. L'impostazione risulta quasi una via di mezzo tra il panorama svedese (At The Gates in primis) e gli Hail Of Bullets (sebbene non imputabili come influenza, essendo il loro operato contemporaneo agli Eyeconoclast).
È grazie a questi fattori che 'Unassigned Death Chapter' va a candidarsi come uno dei migliori lavori che la scena estrema italiana ha prodotto negli ultimi anni: non capita spesso infatti di trovare un prodotto cosi feroce ed aggressivo che sappia risultare al contempo ben impostato, ben suonato e mai fine a se stesso. Un lavoro per pochi, certo, ma di che fattura!
Francesco Salvatori