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Night Keeper

SCREAMING SHADOWS - Night Keeper
(2011 - Jolly Roger Records / Masterpiece)voto: 8.5/10
Nati nel 1998 dalla mente del chitarrista Francesco Marras, i sardi Screaming Shadows arrivano oggi al quarto avvicente capitolo della loro avventura: “Night Keeper”, frutto di collaborazioni artistiche con importanti musicisti della scena metal tricolore, è infatti un concentrato di emozioni e suggestioni che ci catapultano in un mondo popolato da cavalieri, stregoni, eserciti e battaglie, ma anche di alieni, esseri superiori portatori di saggezza, nonché di gargoyles, di pirati, di storie e leggende di nativi americani riuniti intorno al fuoco... Un universo onirico sintesi di tradizioni e miti disparati, nel quale trovare una fuga dal mondo reale, ma anche un attimo per riflettere. Splendida l'idea della “listening guide” che trovate sul loro sito, www.screamingshadows.com: una sorta di vademecum in questo viaggio al di là della realtà, un ponte che ci mette in collegamento diretto con l'anima e il cuore di questo lavoro.
Suggestioni bellissime, quindi, trascinate da un sound che è altrettanto affascinante: gli Screaming Shadows ci propongono infatti una personalissima miscela di heavy metal classico, venato di power e con qualche spruzzatina prog, quanto basta per impreziosire il tutto. Musicisti di indubbio valore, questi ragazzi sfornano insomma un lavoro che è un piccolo gioiello del metal tricolore. Spicca su tutti il vocalist Gianluigi Girardi (Crown Of Autumn), capace di un'estrema versatilità interpretativa, a tratti persino sorprendente.
L'opener “Holy Knights”, in realtà non lascia presagire grandi cose: piacevole, certo, ma niente di più che una cavalcata power abbastanza canonica, in cui però non passa inosservato il ritornello che ti si pianta in testa senza scampo. E' con “Planet X” però che si comincia a fare dannatamente sul serio, probabilmente la migliore del lotto: un brano dalle mille sfaccettature, un'anima metal che si lascia tentare dal virtuosismo prog per poi prendere il volo in un refrain power . Splendide le chitarre acustiche sull'assolo finale, a creare un'atmosfera “ispano gitana”, un attimo di sospensione del tempo e della realtà, bruscamente interrotto dalla chitarra elettrica che ci accompagna verso la fine del brano. E si continua alla grande con “Midnight”, pezzo completamente diverso dal precedente, ma comunque sorprendente per la bellissima interpretazione canora dei due guest musicians, Alessandro Del Vecchio (main vocals) e Marco Pastorino (second vocals).
“Who Dares Wins” si attesta invece sullo stesso livello dell'opener, interessante melodia, ma dopo quanto già ascoltato e quanto ci attende, non lascia molte tracce di sé. “In Dawn Of Time” ci riporta su livelli alti, da notare ancora una volta la voce di Girardi, che in alcuni passaggi stupisce per l'impronta alla Ronnie J. Dio per poi tornare nei ranghi power.
“Black Rain”, stupenda intro strumentale, ci traghetta verso la title track “Night Keeper” in un viaggio attraverso una notte nera popolata da gargoyles e oscure creature, fino all'approdo sicuro del mattino, il risveglio di “Angel Of Darkness”, altro pezzo strumentale che conclude lo splendido nucleo centrale del cd. Da soli questi tre brani valgono l'acquisto!
“Free Again” si distingue una volta di più per le sonorità power accompagnate dalla voce del guest musician Alessandro Marras, in pieno stile Dickinsoniano. Altro guest del pezzo è Pier Gonella (Labyrinth, Necrodeath) che firma il bellissimo guitar solo finale. “Lord Of The Sea”è un altro bel pezzo di impatto, ma ancora una volta a lasciare il segno è il passaggio finale nel mondo dei nativi americani: di nuovo, una splendida intro, “Cherokee Spirit”, ha il compito di accompagnarci verso “Wild Horses”, struggente racconto d'amore sullo sfondo dello sterminio dei nativi americani perpretato dall'uomo bianco, in un nitrire selvaggio di chitarre che si rincorrono in questa splendida corsa finale.
Insomma, con cd simili, non mi si venga a dire che in Italia non ci sono band in grado di reggere il confronto con l'estero: sapete che vi dico? Italians do it better, ma tocca a noi sostenere realtà come queste...
Luy C.