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Hammer Nation

TrackList
CD 1:
01. Let Me Have a Good Time Baby
02. Saturday Night Screaming
03. Wrong Way Willy
04. Mr Boogie
05. Were you Ever Right
06. You aren't Ready
07. Supersonic
08. Bad Boy
09. Rockin' Free
10. Born to Be Raw
11. Heavy Metal Machine Gun
12. Hellmaker
13. Evil N Divine
14. One Is A Bitch, One Is A Witch
15. Hellrider
CD 2:
01. The Hammer
02. Infernal Waves
03. Rock And Roll
04. Baby No-Stop
05. Drinking With the Devil
06. Priest In Hell
07. Road Runner
08. Wrong Way Willy
09. Don't Make Me Angry
10. Were You Ever Right
11. Supersonic
12. Johnny B. Goode (Chuck Berry cover)
13. Killers (Motorhead cover)
HAMMER - Hammer Nation
(2011 - L.A. Riot Survivor Records)voto: 6.5/10
Imponente lavoro per i capitolini Hammer, che attivi dal 2005 e autori di due demo e un precedente full-lenght, tornano sul mercato sotto l'egida della neonata etichetta L.A. Riot Survivor Records. Dicevo imponente perchè trattasi di un doppio cd, in cui vengono riproposti sia vecchi brani (in versione live nel secondo cd) che nuovi brani. L'impatto è motorhediano al massimo, influenza letteralmente smaccata della band del buon Big Ricchard (bassista dei Fingernails) unita a certo acid/rock anni '70. Ricchard oltre che al basso qui si cimenta anche alla voce e i risultati sono altalenanti, infatti se sullo strumento ci togliamo tanto di cappello, alla voce è tutto da scoprire. Infatti la sua non è una voce molto classica e quindi non facile da farsi piacere, diciamo che è un mix tra falsetto/vetriolo e rabbia, nel complesso da rivedere non poco. Peccato perchè le potenzialità della band ci sono tutte, ma se il cantato non è all'altezza il cammino risulta difficile. Tralasciando anche una produzione non eccelsa direi che alcuni brani lasciano intravvedere ottime potenzialità, nel primo cd che è quello riservato al nuovo materiale si elevano "Bad Boy" e "Rocking Free" che sicuramente in sede live scateneranno il pogo e l'headbanging. Un pò come tutto il resto delle canzoni, sempre con l'adrenalina a mille senza cali di tensione, esempio lampante la tellurica "Heavy Metal Machine Gun" che è sicuramente la migliore in assoluto e già sul cd "No Way Out". Volutamente o meno che sia la proposta è molto ottantiana, sia nell'approccio che nella produzione, ora se questo sia un bene o no lo lascio decidere al pubblico, certo la volontà della band è quella di offrire modo di scatenarsi al suono roccioso proposto. Segnalerei anche le ottime "Supersonic", "Hellmaker" e "Wrong Way Willy", e la bluesy "One is a Bitch, One is a Witch", migliorando le vocals e aggiustando la produzione gli Hammer possono dire tranquillamente la loro. Passando al secondo cd registrato live in larga parte in quel di Tivoli, e poi tre brani in Germania, ci presenta una formazione discretamente coesa ed efficace, che ci offre vasta parte del proprio vecchio repertorio, con una dozzina di brani sempre tiratissimi che non danno mai respiro. L'ascolto invoglia chiaramente a vederli in sede live, che sembra più adatta per l'impatto sonoro proposto che non lo studio. Definiamoli animali da palcoscenico, e qui non ci trovate i trucchi dei grandi album live delle mega band, ma tutto è al naturale. Inutile dire quali siano i brani migliori è un live e tutti sono avvincenti, se proprio devo dirne un paio citerei "Baby no Stop" e "Roadrunner" nella quale lo spirito blues viene fuori alla grande. In chiusura troviamo le cover di "Johnny B. Goode" la quale risulta incommentabile per una registrazione di scarso livello e "Killers" che invece si rivela molto interessante e giusto omaggio alla band madre! Chiuderei consigliando questo doppio cd a chi ama determinate sonorità e per quanto riguarda gli Hammer li rimando al prossimo lavoro che mi auguro sia più curato in sede di produzione, perchè le possibilità di migliorare in tutto ci sono eccome.
Klaus Petrovic