Ritorno sulle scene a dir poco maestoso per i power metaller Drakkar. A distanza di 9 anni dall'ultimo full lenght ritroviamo infatti lo storico combo milanese alle prese con “When Lightning Strikes”, concept album basato sul racconto di fantascienza ad opera di Dario Beretta, chitarrista del gruppo: 15 brani con i quali i Drakkar ci conducono per mano attraverso la storia di questi alieni saggi, “custodi delle stelle”, tornati sulla Terra per giudicare l'evoluzione della razza umana nelle successive reincarnazioni del protagonista, scelto da loro come “registratore umano” di eventi storici, fino alla finale sentenza di assoluzione per il nostro genere (epilogo quantomeno ottimistico, direi...).

E come nella migliore tradizione del genere, i Drakkar mantengono le aspettative regalandoci un'opera maestosa, appunto, per il tema scelto, per il numero di tracce (ben 15), ma anche e soprattutto per le melodie possenti in pieno stile “epic”. Non mancano comunque diverse incursioni thrash e classic metal ad arricchire il sound di una band che non ha bisogno di presentazioni e che dal 1995 ad oggi ha fatto e continuerà a fare la storia del metal italiano.

Ed in effetti questo è un album ben fatto, curato nei minimi dettagli, ma soprattutto piacevole nonostante la sua imponenza: risultato ottenuto grazie ai cori evocativi e ai refrain immediati dalla facile memorizzazione, grazie all'equilibrio tra il tocco magniloquente delle tastiere e l'irruenza di batteria e chitarra. Insomma, ogni cosa al posto giusto! Unica pecca che mi sento di attribuire a “When Lighting Strikes” è una certa prevedibilità nella sua imponenza, che rischia di spaventare e appensantire un po' l'ascolto complessivo. Ma è davvero poca cosa, a confronto con il risultato finale: un lavoro senza soluzione di continuità e senza cali di tensione, coinvolgente dalla prima all'ultima track, roba che vi ritroverete a canticchiare in ogni momento della giornata, garantito!

A rischio di sembrar ripetitiva, ogni brano è un tassello perfetto di questo mosaico. Basti citare “The Armaggedon Machine”, imponente e drammatica descrizione dell'arrivo del nemico alieno; oppure la splendida “Revenge Is Done”, dal taglio più classico ma con un refrain power di quelli che veramente non te li togli più dalla testa per giorni; o ancora la title track “When Lightning Strikes” e “My Endless Flight”, che ci sorprendono per l'inclinazione thrash per suoni più ruvidi e rabbiosi; oppure infine “At The Flaming Shores Of Heaven” e “We Ride”, cavalcate metal epiche all'inverosimile nei loro cori maestosi.

Insomma questo è un album che non può mancare negli scaffali degli appassionati di power, un lavoro in grande stile come pochi se ne trovano: non lasciatevi quindi spaventare dall'imponenza di “When Lighting Strikes” e ritroverete sensazioni perse nei ricordi dei tempi d'oro del genere. Really powerful!

Luy C.