Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Resolution Formula

OVER DEAD IN OVER - Resolution Formula
(2011 - Autoprodotto)voto: 9/10
La scena Metal Italiana è ricca di Bands con le palle. E le suddette ti girano quando si pensa al fatto che ci sono un sacco di queste realtà senza un dovuto supporto discografico. Ed è il caso degli O.D.I.O. (Over Dead In Over). Mi aspettavo di leggere nella loro bio il nome di qualche label o società distributrice...ed invece nulla. Meriterebbero, come tutti i gruppi nostrani, un appoggio dalle case discografiche, sopratutto quando ti trovi ad ascoltare lavori stra-validi come questo "Resolution Formula".
Gli O.D.I.O. provengono da Ancona e si sono formati nel 2004. Nonostante ci siano stati, nel corso degli anni, alcuni avvicendamenti all'interno della line up, i Nostri dal 2008 ad oggi, sono riusciti a raggiungere una certa stabilità per continuare a creare e produrre musica.
Dopo il discreto esordio intitolato "My Almightiness My Weakness" (2006), demo che aveva al suo interno diversi richiami di band quali Death, Slayer e death melodico di matrice scandinava, siamo giunti al loro primo full length: "Resolution Formula".
"The Warm Tear Of Redemption" E' la traccia d'apertura di quest'album. Pronti??? Via!!! "Meshuggah Style" in your face sin dai primi secondi. Un wall of sound preciso e potente investe l'ascoltatore (e lo scribacchino di turno), la produzione cristallina mette in risalto tutti gli strumenti facendo capire bene le trame e gli arrangiamenti di questa canzone. Sin dalla strofa fino al ritornello gli O.D.I.O. non ti mollano un secondo grazie a cambi di tempo, dissonanze ed una voce rabbiosa e graffiante. Tutta la canzone è notevole. La band è dotata tecnicamente, lo si sente dai continui riff suonati con precisione chirurgica, una sezione ritmica compatta ed un cantato che non stanca mai. Gran biglietto da visita quest'opener!
"Rise From Demise" Un gran riff apre il secondo capitolo di questo disco. Ritmo, groove massiccio...ti vien voglia di prendere la testa e partire in Headbanging! Intensità nella strofa ma ancora meglio il ritornello dove suoni puliti e un gran tocco di melodia fanno capire che la Band ha gusto e non sa solo pestare in continuazione. Ottimo anche l'assolo nella parte centrale. Tutto il pezzo scorre via che è un piacere fino ad arrivare ad un finale claustrofobico e monolitico.
"Perceiving Beyond" Terzo pugno nello stomaco. La trama proposta non si discosta più di tanto dalle precedenti canzoni. A colpire è il saliscendi sonoro creato dagli Anconetani. Non entro nel dettaglio perchè le caratteristiche sonore che si ascoltano in questa canzone sono esattamente le stesse evidenziate prima: Potenza ed esecuzione tecnica ineccepibile. Forse il brano stanca leggermente ed arrivati alla fine si può tirare un sospiro di sollievo. Ma a parte questa nota personale "Perceiving Beyond" è promossa.
"323" Un inserto ambient che aggiunge un tocco di visionarietà ed originalità dopo le tre bordate iniziali. Mi ricorda quelle parti strumentali create da Rhys Fulber per gli album dei Fear Factory. Very good!
"Neglected By A Heart" Un' altra ottima canzone. Se la prima parte rimane sempre pesante ed urticante, ricca di riffs sincopati ed un cantato ruvido, quello che balza all'orecchio è un passaggio che parte al minuto 02.43 e finisce a 03.15: un intreccio di chitarre, clean vocals, un basso che ricama linee morbide e un accompagnamento di pianoforte. Non me l'aspettavo, davvero. La seconda parte torna a "picchiare" giù come si deve fino ad arrivare alla conlusione dove un effetto "synth" mette la parola fine a questo brano.
"The Ancient Side Of A Pure Mind" Dovreste provare a chiudere gli occhi mentre questa sesta track vi entra nel cervello. Un brano articolato e ricco di sfumature. Meno ripetitivo nell'esecuzione e più variegato. Le clean vocals sono molto più presenti, come lo sono gli intermezzi più "soft" ma sempre angoscianti. Ovviamente non mancano le parti più sostenute e corrosive, ma il punto di forza di "The Ancient..." sta nella sperimentazione e nel pathos creato dagli O.D.I.O..
"Dead Salvation" Una bordata Thrash/Death che non fa prigionieri. Un bulldozzer che ti si scaglia contro. Dopo le atmosfere provate nella canzone precedente, "Dead Salvation" non lascia spazio a molte sperimentazioni. Piede sul gas e via. In alcuni parti si sentono echi di Darkane e Strapping Young Lad, un caos mai fine a se stesso ma disturbante e incisivo.
"Grimmed By A Mercy" Un pezzo complicato. Arrangiamenti ottimamente costruiti ma non di facile ascolto. E' proprio questo il bello di questi ragazzi...la capacità di cambiare le carte in tavola con una facilità impressionante. Da dieci il passaggio acustico/fusion dopo due minuti dall'inizio della canzone. Ci vuole coraggio ed originalità per creare queste piccole perle.
"Existence" Siamo giunti alla fine...o quasi. L'ultimo tassello di questo disco dura poco più di tredici minuti. Ed è probabilmente il brano migliore di tutti. Atmosfere gelide e cyber, per poi ritrovarsi sbattuti dai soliti ritmi sincopati e groovy. Mettetevi comodi e godetevi l'ultimo treno. Non voglio entrare troppo nei dettagli....il brano parla da solo. Bisogna solo ascoltarlo...e rimarrete sorpresi, esattamente come è successo al sottoscritto.
Ste, Lu, Mario, Baba, Diegoz: Ladies&Gentlemen...gli Over Dead In Over. Un album davvero ben fatto, con un elevato tasso tecnico ed originale. Spero che i ragazzi riescano a trovare qualcuno che li supporti a dovere, perchè meritano. Bravissimi!
Daniele Orlandi