Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
The Essence Remains

L'ALBA DI MORRIGAN - The Essence Remains
(2012 - My Kingdom Music)voto: 7/10
Eccomi ancora una volta davanti ad un prodotto di quelli che faranno dannare i fanatici delle etichette: tanti termini potrebbero essere usati per descrivere 'The Essence Remains', debutto dei torinesi L'Alba Di Morrigan, ma pochi sarebbero veramente adeguati. Prendete la vena melodica degli Anathema, mischiatela con la velata malinconia dei Katatonia, e aggiungete agli ingredienti strumentali un pizzico di impostazione post-rock: questa è a grandi linee la base da cui la band parte per costruire la propria sonorità.
Caratteristica fondamentale di 'The Essence Remains' è la capacità di infondere sempre un senso di tranquillità, di pacatezza, dando vita a linee in cui la serenità trasmessa dagli strumenti si ben amalgama con il retrogusto malinconico imputabile principalmente alle linee vocali; quanto vado affermando è particolarmente evidente, ad esempio, in 'Snowstorm' o in 'Holy Mountain pt.2'.
In song come 'Lilith' (peraltro, cantata interamente in italiano) fanno capolino delle striature di stampo gothic (apprezzabili anche nella title-track 'The Essence Remains') che, se guardiamo alla nostra penisola, trovano un possibile termine di paragone nei lavori dei Novembre o dei Crown Of Autumn; altrove invece accade che i ritmi si facciano più serrati e le chitarre vadano a prodursi in riffs di stampo hard rock ('The Fairies' Circle') o quasi heavy (alcuni giri della strumentale '24 Megatons').
Quando il basso decide di dar sfoggio al proprio protagonismo prendono poi vita intarsi più aspri e quasi psichedelici: questo accade specialmente nelle due 'Holy Mountain', ma è una caratteristica apprezzabile in un po' tutta la seconda metà dell'album.
Tutte queste soluzioni rendono l'ascolto di 'The Essence Remains' decisamente apprezzabile e piacevole, complice anche il lato post rock dei L'Alba Di Morrigan che – oltre a trovare la propria massima realizzazione nei cambi di intensità e negli arpeggi sognanti della lunga strumentale 'Equilibrium' – va a fornire a tutti i brani delle armonizzazioni sempre interessanti, forse non nuove ma mai banali. Insomma, complimenti alla band che al primo tentativo (se si esclude una prima demo risalente a quattro anni fa) è riuscita a fare centro: certo, i margini di miglioramento ci sono (magari una voce più espressiva?), ma quando la partenza è di questo tipo il futuro può essere particolarmente benigno.
Due cose da segnalare, infine: una è la collaborazione con Frank Default, già comparso su alcuni lavori dei Katatonia e qua presente alle tastiere sui primi due brani; la seconda è un ottimo artwork recante la firma di Helder Pedro (autore, tra le altre cose, delle copertine dei God Is An Astronaut).
Francesco Salvatori