Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Architecture Of Lust



TrackList
1. Architecture Of Lust
2.Sanguinis Bestiae Solium
3. Demise Of The Carnal Principle
4. The Lament Configuration
5. Exposition Of Deformities
6. Eternity To Devour
7. Sadistic Illusive Puritanism
8. Blessing Upon My Redemption
9. Det Helgeran Av Haxor (Outro)
ANTROPOFAGUS - Architecture Of Lust
(2012 - Comatose Music)voto: 8.5/10
Esistono band che pur avendo inciso solo l'album di debutto (alcune anche solo un demo) hanno comunque lasciato un segno indelebile nella storia della nostra musica preferita.
E' il caso dei genovesi Antropofagus, alfieri di un death metal brutale ed estremamente tecnico, in linea con quanto proposto e creato dai gruppi d'oltreoceano, che nel 1999 pubblicarono quel "No Waste Of Flesh" che fece sobbalzare sulla sedia i followers della scena death ed estrema in generale.
Genova e la Liguria tutta, erano allora indicate come la "Florida italiana", in quanto davvero generosa nell'offrire al pubblico metal tricolore una pletora di combo estremi e qualitativamente notevoli: Detestor, Necrodeath e Sadist tra gli altri.
Il nucleo centrale di questi "cannibali" era costituito dal chitarrista Meatgrinder e dal vocalist Argento, vero e proprio istrione musicale che convolò presto verso altri e poco distanti lidi, orientandosi prevalentemente su un black metal orgogliosamente italico ed italianizzato.
Torna dunque dopo tredici anni il chitarrista/compositore Francesco "Meatgrinder", che forte di un contratto con la statunitense Comatose Music, ci propone questo attesissimo (e non solo in Italia) come-back discografico, il quale ammettiamolo, porta tanta felicità quanta preoccupazione, dovendosi confrontare con l'ormai mitico debutto, che al pari di un buon vino invecchiato sembra essere migliorato anno dopo anno, ormai sedimentatosi nelle orecchie, nei cuori e nei cervelli di tanti affezionati deathsters.
Cosa ci troviamo ad ascoltare quindi, dopo aver premuto con non poca preoccupazione il tanto amato/odiato tasto play? Semplice: brutal death ad altissimo tasso tecnico, violento, abrasivo, ottimamente suonato e con una produzione di caratura internazionale.
Con una line-up completamente rivoluzionata, il nostro buon Meatgrinder macina riff assolutamente devastanti, ben supportato da una sezione ritmica dinamica e tritaossa e la voce di Tya, assolutamente azzeccata, gutturale e potentissima (come da tradizione) senza mai però sfociare in esagerazioni quasi "animalesche" che tanto spesso si sentono in questo genere.
Testi (quasi) sempre intelleggibili ed un impressione di assoluta potenza scaturiscono dall'ugola foderata di adamantio dell'ottimo screamer, guidando la band come un manipolo di "guastatori death-metal", addestrati a mettere fuori uso gli altrui neuroni.
Qualità elevatissima delle tracce, annichilenti per la loro capacità di colpire duro ma al contempo di essere riconoscibili, grazie a riff memorabili e memorizzabili ed interventi solisti che confermano il nostro axe-man ligure ai vertici della scena, fanno di questo attesissimo "Architecture Of Lust" un disco assolutamente epocale, da sbandierare orgogliosamente sotto il naso di tanti amici ignorantemente esterofili.
Non "sopportiamo" la musica di scarsa qualità, ma "supportiamo" capolavori come questo!
Alberto Biffi