Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Into The Abyss

LAHMIA - Into The Abyss
(2012 - Bakerteam Records)voto: 8/10
Avete presente il primo capitolo della saga "Terminator"? All'inizio c'è una scena dove si vede piombare dal futuro (anno 2029) il protagonista, nonchè eroe buono, Kyle Reese. Inseguito dalla polizia, prima corre per cercar riparo, dopodichè inchioda al muro un tutore dell'ordine e gli chiede: "In che giorno siamo? In che anno?" e questi gli risponde: "1984".
In che anno sono ora? 1995? No idiota, sei nel 2012...sono i Romani Lahmia ad averti catapultato indietro nel tempo. Perchè, ci crediate o no, durante l'ascolto del loro debut album "Into The Abyss", mi era sembrato di essere tornato indietro negli anni d'oro del Death Metal Melodico scandinavo. Periodo nel quale i vari In Flames, Dark Tranquillity, Arch Enemy e compagnia bella, davano alla luce albums stupendi ed innovativi.
Nati nel 2001, i ragazzi cominciano a farsi notare attraverso concerti tenuti a Roma e provincia. Subiscono uno stop nel 2004 per via di una separazione dal loro chitarrista solista Ugo Bandinu, sostituito da Flavio Gianello (tutt'oggi presente nella line up). Insieme a lui troviamo Francesco Amerise (vocals), Corrado Ciaccia (Bass) e Fabio Cesarini (drums). Nel 2007 daranno alla luce il loro lavoro d'esordio "An Eternal Memory". L'anno successivo uscirà "Forget Every Sunrise".
Durante gli anni la band ha suonato insieme a bands del calibro di Arch Enemy, Stormlord, Disaster, Illogicist e Dark Lunacy. Artwork curato da Niklas Sundin (Dark Tranquillity).
Arriviamo al piatto forte: "Into The Abyss".
Registrato e mixato da Giuseppe Orlando (Novembre, Necrodeath, Stormlord, DGM) presso gli Outersound Studios, questo disco ha tutte le caratteristiche per farsi valere ed ascoltare con attenzione e piacere.
Si parte con l'opener "Drag Me To Hell". Riffing avvincente, ritmi serrati...un ottimo inizio! Il brano offre spunti aggressivi e melodici, proprio come le band citate ad inizio articolo. Strumentalmente siamo su ottimi livelli, così come le parti vocali. Da segnalare a fine canzone un gemito femminile che, sinceramente, mi ha spiazzato...grande mossa!
La successiva "Nightfall" ha ritmi leggermente meno tirati, ma non per questo di minor impatto. Non mancano sezioni dove la doppia cassa incalza a manetta sostenuta da un gran lavoro di chitarre. Le aperture acustiche poste come break tra una sfuriata e l'altra dimostrano come i ragazzi abbiano gusto e spiccato senso della melodia.
"Silent Through The Screaming Crowd" mi porta alla mente i Sentenced di "Amok"...sopratutto nelle strofe e nei ritornelli. Toni cupi, profondi, permeano questa traccia e coinvologono dall'inizio alla fine. Il break centrale invece è da pogo.
Le successiva "Tunnel" possiede un ritmo incalzante e quasi "catchy" senza mai scadere nel banale o nel commerciale. Solito lavoro chitarristico ispirato ed ottima esecuzione in generale da parte dei Nostri. Un altro colpo in pieno centro direi.
La Title Track è diretta, efficace. Una struttura globale ben concepita, con grandi riff ed ottimi arrangiamenti.
Un intro oscuro ci porta all'inizio di "Glass Eyed Child", brano molto particolare dove si può trovare un senso di disperazione e malinconia enfatizzato da un growl cupo ed inquietante. C'è anche un pizzico di Gothic all'interno di questa song, cosa che rende ancora più interessante il tutto.
Epica, ritmata, con un linea vocale bellissima...sto parlando di "Grinding Dreams". Se la prima parte rispecchia un andamento articolato ed emozionale, il bridge in blast beat e l'assolo successivo ti fanno scuotere la testa. Dopodichè si ritorna a riff "aperti" con parti in growl e scream a lacerarti l'animo...in poche parole i Lahmia hanno gusto e accompagnano l'ascoltatore attraverso la loro musica e le loro emozioni.
Proseguiamo con "Strenght From My Wounds". Sin dalle prime battute, ad accoglierci, ci troviamo una bella cavalcata di stampo Heavy/Classic per poi andare avanti con situazioni più epiche e travolgenti durante le parti cantate. Davvero un pezzo intenso, nulla da aggiungere.
Struggente, Dark...si tratta di "My Crown". Una ballad (passatemi il termine) con clean vocals coinvolgenti ed un andamento generale che offre spunti interessanti. Come ad esempio il passaggio di pianoforte posto in chiusura del pezzo. Un capitolo oscuro di quest'album...ma davvero intenso.
Arriviamo al decimo ed ultimo brano di questo disco: "Ab Aeterno". Più che una canzone vera e propria, ci troviamo di fronte ad un outro spettacolare. Uno strato di riff di chitarre fanno da sottofondo ad una voce narrante in lingua madre che ci porta alla fine di questo appassionante viaggio:
"Sono momenti...rimasti intrappolati... sotto la pelle del tempo...immortali. Nel ricordo di chi accetta il silenzio...e ne celebra...L'eternità."
Lahmia
Ottimo lavoro.
Daniele Orlandi