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Last Words

TrackList
- Halls Of Deformity
- Within
- Different Visions
- Psychotic Frames
- Chains Of Iconoclast
- Speed Crusher
- Sacred Flames
- Inferno 34
OSSELTION - Last Words
(2012 - SG Records)voto: 5.5/10
È da un po' che sento parlare degli OsseltioN: vari comunicati stampa, che parlavano di (cito testualmente) un misto di death, thrash, techno death ed elettronica o ancora un'insana miscela di metal estremo direttamente dagli anni 90, con inserti moderni e sperimentali, avevano suscitato in me molta curiosità. Curiosità che è stata parzialmente delusa dal loro disco di debutto, visto che le sperimentazioni che mi aspettavo sono sporadiche e sempre rilegate nelle retrovie; ma questo non vuol dire che 'Last Words' non abbia altre cartucce in canna.
Ci troviamo, a conti fatti, di fronte ad un mix orientato al death per quel che concerne le linee vocali, nella fattispecie un growilng a mio avviso piuttosto anonimo, mentre strumentalmente siamo più vicini a un thrash di stampo moderno, sulla falsariga dei Testament di 'The Gathering', impreziosito da alcuni assoli (spesso suonati da special guests) dal particolare gusto melodico.
'Psychotic Frame' è il primo brano all'interno del quale si realizza che gli Osseltion usano anche un synth, responsabile dapprima di una sottile linea atmosferica e successivamente di un breve intermezzo che spacca in due la song, in maniera peraltro a mio avviso artificiosa. Per il resto spadroneggia piuttosto la ricerca dell'impatto, e in alcune occasioni ('Halls Of Deformity', 'Different Visions') capita di imbattersi in un riffing molto interessante. Piuttosto interessanti anche alcuni ritmi che si incontrano, e qua come non citare la conclusiva 'Infermo 34': in generale le linee di batteria sanno il fatto loro, cimentandosi anche in passaggi tutt'altro che banali, pur cedendo di tanto in tanto alla tentazione di infarcire il tutto con doppia cassa a elicottero.
A detta di chi scrive il brano migliore del lotto è 'Sacred Flames', veramente tiratissimo e impreziosito da un growling finalmente positivo e propositivo, sicuramente a suo agio in una song più death (old school) oriented delle altre; troppo melodici forse gli assoli, qua un po' fuori dal contesto.
Se 'Last Words' ha una certa resa è anche grazie alla produzione di qualità (il suono dei tom mi piace veramente tanto, ma anche il basso sa il fatto suo), purtroppo però in ogni brano è possibile trovare dei dettagli fuori luogo, molti dei quali legati agli arrangiamenti, e questo inficia il risultato finale. Un disco come tanti, che potrebbe decollare ma non lo fa.
Francesco Salvatori