I veneti Yass-Waddah portano alla nostra attenzione questo 'Cities of the red night' formato da 5 pezzi dalle chiare tinte black metal, ma con tratti molto più tendenti al death soprattutto nell'esecuzione degli arrangiamenti.

Invocation e B-23 fanno capire subito che definire questo album black metal è molto riduttivo, oltre alla chiara influenza death, quello che veramente risalta è la diversità di stile dei musicisti che portano un po' di loro in ogni pezzo, facendo sicuramente un passo in avanti in quanto ad originalità d'esecuzione ma creando anche un enorme confusione di intenti ed influenze.

Trasmigrant and receptacles e Moves and checks and slays sono ben suonate, le doti tecnico personali dei musicicti sono molto buone, il problema è che sia per la qualità della registrazione soprattutto sulle tonalità vocali a volte addirittura fastidiose che per lacune d'inventiva soprattutto nella ripetitività dei riffing, i pezzi risultano tanto accademici quanto fuori contesto.

Qasbah chiude questo album davvero bene, almeno all'inizio..... peccato per la resa fnale che una migliore registrazione ed una scelta vocale migliore avrebbero decisamente impreziosito.

Concludendo una buona prova dal punto di vista tecnico stilistico, per il futuro una maggiore chiarezza di idee sul genere da seguire eviterebbe di trovarsi di fronte ad un calderone di idee che a volte cozzano l'una con l'altra ed una maggior cura nella registrazione gioverebbero decisamente a questo tipo di sound.

Furia Hellcommander