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Septem

SEPTEM - Septem
(2013 - Nadir/Audioglobe)voto: 6/10
Esordio freschissimo di uscita per gli spezzini Septem che riescono, dopo una Demo pubblicata nel 2011, a dare alle stampe il loro primo lavoro completo. Uscito lo scorso 4 marzo per la Nadir Music in collaborazione con la Audioglobe, questo omonimo disco, si presenta come un Metal di matrice classica, devoto alle sonorità ottantiane, qui rivisitate in chiave più moderna e pesante.
La track iniziale, "Mind Loss" trasuda di rimandi al classic metal per le composizioni e al Thrash per l'impatto sonoro sull'ascoltatore. Fa capolino anche certo Death per quanto riguarda alcuni stacchi vocali quasi vicini al Growl.
"The Stranger" si presenta come un brano strutturato su melodie quasi sincopate e spruzzate Thrash-Heavy qua e là. Spunta un piccolo assolo verso la seconda metà del brano che a livello compositivo non dice niente di nuovo.
Un livello in più è la minacciosa e rocciosa "Purified", track costruita su un ottimo lavoro di chitarra e batteria, capaci di coinvolgere il fruitore e trascinarlo dentro questo mondo sonoro!
Accattivante è "Rebirth", track che a livello positivo, in alcuni stacchi, risulta già meglio di cose sentite prima. Buone "Journey To Eternity" e "Cold Dead Heart" che ridisegnano in maniera più moderna un certo modo di concepire il Metal Classico.
"Septima" si rivela il momento migliore del disco: strumentale che si alterna fra intermezzi quasi pestati e costruiti sul lavoro dell'ascia e altri più calmi. "A Different Day" inizia con un'intro calma che sfocia nel solito Metal proposto dai liguri, interessante la parte finale che ci regala uno stacco strumentale incentrato sulla performance batteristica, brava a creare la ritmica giusta su cui si staglia il lavoro della chitarra.
"Choose Your Death" e "Keep Metal Alive" rimangono ancorati alle sonorità proposte in tutto il disco, la seconda risulta più minacciosa per la voce quasi urlata del cantante.
"Septem" risulta nel complesso un disco che, a livello compositivo, deve ancora migliorare. Se si guarda l'aspetto più tecnico, c'è da dire poco, anche perchè se la proposta musicale è questa, la tecnica passa in secondo piano e quindi non risulta importante. Ci sono brani che reggono poco, altri che reggono di più, ma tutto sommato non siamo di fronte ad un flop, solo ad un lavoro che si presenta come l'inizio di un'evoluzione in meglio (si spera!).
Aspettiamo il prossimo lavoro!
Sonia Steel Diamond