Voto: 9

I sestetti non sono molto comuni nel panorama hard ‘n’ heavy. E, in effetti, il gruppo di cui ci occupiamo in questa occasione non è il tipico gruppo metal, poiché coniuga differenti stili, pur rimanendo all’interno di un suono “pesante”.
Si chiamano Resonance Room e vengono da Catania. Fondati nel 2003 con il nome di Fragment e autori finora di due demo, tagliano l’importante traguardo dell’esordio ufficiale sotto l’egida della My Kingdom Music, piccola indie campana che, con il supporto di Masterpiece Distribution, garantisce al disco una capillare distribuzione europea.
“Unspoken” è un esteso concept album molto ben curato, lo si capisce subito guardandone la copertina, che ritrae uno scenario desolante: un albero spoglio, privo di foglie, su cui volano minacciosi quelli che hanno l’aria di essere corvi o, peggio, avvoltoi. Un’efficace metafora della morte, non solo del corpo ma anche e soprattutto della mente, dell’anima, come si desume dai testi che collegano tra loro gli undici brani di questo disco. Testi che – cito dalle note di accompagnamento incluse nel pacchetto promozionale, purtroppo non ho le liriche a disposizione – parlano di dolore, rabbia e disperazione, in un viaggio interiore alla ricerca della verità. Una drammatica verità.
Si parte con “Unreason”, soave intro pianistica che spiana la strada a “Escape”, pezzo che si sviluppa su ritmiche ben scandite alternate a pause “di riflessione”, il tutto interpretato molto bene dalla voce, per lo più pulita ed evocativa (con brevi spoken word in lingua italiana), di Alessandro Consoli. Stilisticamente, possiamo accostare i nostri a gruppi quali Katatonia, Anathema e Porcupine Tree; parliamo quindi di un gothic/doom metal con venature progressive. Ottima la produzione e impeccabile la prestazione di tutta la band, a cominciare dalla coppia d’asce Monaco-Failla.
“Far from Grace”, più lenta e tipicamente goth-doom, è illuminata dal pianoforte di Gabriele Litrico, che intesse mirabili melodie con le chitarre e la voce. A tratti, il cantato assume connotati growling (comunque non troppo estremizzati).
“Maybe You Are…” alterna frangenti spigolosi e metallici a partiture più progressive e “solari”, che personalmente mi hanno ricordato certi Queensrÿche di “Operation: Mindcrime”; intensa la parte centrale, che cita anche gli Isis, mentre il finale è tutto appannaggio del pianoforte. Il martellante mid-tempo di “The Warmth of Life” è seguito da una “Frost and Emptiness” che deve molto ai Paradise Lost, gothic metal masters per eccellenza.
Si coglie una certa immediatezza (non sempre riscontrabile in gruppi affini ai RR), evidente anche in “Bloodred”, costruita su chirurgici riff modern metal, effetti tastieristici, note di piano e vocals molto recitative.
La massiccia “A Prayer” (in cui ricompare a tratti il growling di Alessandro), la delicata prima e aggressiva poi “Instants of Madness”, la solenne “While I’ll Burn”, in cui viene dato maggior risalto al basso di Alfio Timoniere e ai solismi delle chitarre, ci guidano all’epilogo di questo viaggio mental-musicale: la title track è di marca progressive metal, con voce spesso recitata ed un crescendo all’unisono delle chitarre, delle tastiere e della batteria, in una sorta di apoteosi, prima del placido finale sottolineato dal piano. Un grande pezzo dal contesto molto variegato e cangiante, a dimostrazione di come si possano comporre brani lunghi e articolati senza annoiare l’ascoltatore.
Questo è uno dei meriti principali dei Resonance Room, che hanno così scansato il rischio di perdersi nelle sabbie mobili di un genere che, se non affrontato con questo piglio, questa personalità e questo eclettismo, assolutamente sorprendenti per dei debuttanti sulla lunga distanza, può risultare ridondante, ripetitivo e sterile. Nelle mani dei 6 catanesi, invece, suona intenso ed emotivamente coinvolgente.
Una prova di ottimo livello, dunque, che sicuramente troverà posto nella mia Top 10 italiana di fine anno, molto probabilmente anche nella Top 3.

 

Costantino Andruzzi

 

TrackList

01. Unreason
02. Escape
03. Far from Grace
04. Maybe You Are…
05. The Warmth of Life
06. Frost and Emptiness
07. Bloodred
08. A Prayer
09. Instants of Madness
10.While I’ll Burn

11. Unspoken

 

  • Anno: 2009
  • Etichetta: My Kingdom Music
  • Genere: Gothic/Progressive Metal

Autore