Voto: 9.5

Heavy duro come il granito, atmosfere straordinarie e tanta, tantissima, qualità; dalla Sardegna con furore, ecco a voi i Red Warlock. Sarò sincero, questo “Serve your Master” è, tra tutte le proposte che ho recensito, forse il migliore dal punto di vista della completezza: qualità audio, originalità ed esecuzione sono qui proposti a un livello altissimo, che nulla ha da invidiare alle produzioni storiche dell’heavy metal. Insomma, se qualcuno volesse sapere come si fa dell’heavy metal nel 2011, mandateli a bussare alla porta della My Graveyard (etichetta sempre attenta a questo tipo di proposte) a chiedere dei Red Warlock.

Si apre con “Rising from Hell”, una track forte di un riffaggio davvero solido e superbo (ottima l’esecuzione dei due chitarristi, Andrea Giribaldi e Gianni Corazza) al quale si affianca l’ottima prova interpretativa di Marco Piu, che dietro il microfono sembra ricordare a tratti R.J.Dio. Con “Awakening” a mettersi in mostra è invece la parte ritmica, davvero curata nei minimi particolari e magistrale nell’amalgamare i vari cambi di tempo, rendendo la traccia davvero ben distribuita tra heavy, power ed epic (fantastica la parte acustica al quarto minuto).

Il terzo brano, “Sabrewolf”, è puro epic metal fin dall’inizio; brano meno aggressivo dei precedenti ma con un tasso di potenza davvero elevata, dove ancora una volta il cantante Marco Piu riesce a tenere testa ai ritmi cadenzati messi in scena dagli altri 4 pazzi. A metà del disco ecco arrivare il lentone, la ballata che sicuramente non poteva mancare; qualcosa in questo pezzo mi ricorda gli Hammerfall, tuttavia il pezzo è comunque ben composto e piacevole all’ascolto anche del metalhead più duro. Non facciamo in tempo a rilassarci con la ballad che subito “The Mark Of Betrayal“ ci aggredisce con 30 secondi che sanno di Lamb of God, per poi sfociare nel più consono power metal odierno, basso, cattivo e pieno di armonizzazioni delle chitarre e della voce. E la traccia omonima non c’è? Ma certo che c’è, ed è una delle migliori! “Red Warlock” è quel pezzo che più lo ascolti e più non riesci a catalogarlo sotto un genere; a tratti groove, a tratti thrash, a tratti heavy e a tratti power. Se riesci a mettere tutti questi ingredienti nella zuppa e a farne un prodotto ottimo vuol dire che sei un fenomeno e lì, nella terra del Mirto, di fenomeni ce ne sono addirittura 5.

Per non farsi mancare nulla, i Red Warlock mettono nel calderone anche una bella traccia acustica, che mostra nuovamente, se ancora ce ne fosse bisogno, le ottime qualità di tutti e 5 i componenti, nessuno escluso; dalla voce alla chitarra, dalla batteria al basso, tutto è perfettamente amalgamato e si riesce davvero a sentire il feeling tra gli interpreti. Solo un assaggio eh, non possiamo permetterci distrazioni acustiche perché qui ci sono ancora due pezzi duri come la roccia da digerire: “Slave to the Masters” e “ Ashes and Blood” chiudono più che degnamente il disco, con le parti solistiche di chitarra del primo e il doppio pedale del secondo che mettono il sigillo su quest’opera davvero superba.

Concludo quest’ode ai Red Warlock semplicemente dicendo loro che per dare il voto massimo aspetto un vostro live perché, cari signori, se sul palco siete cattivi come sul cd allora a mio parere non c’è porta che rimarrà chiusa davanti alla vostra musica. A tutti gli altri mi sento di dire che, da oggi, hanno un motivo in più per andare in Sardegna, l’heavy metal più cattivo e potente che io abbia mai ascoltato negli ultimi anni.
Walter Profeti

 

TrackList

1. Rising from Hell
2. Awakening
3. Sabrewolf
4. Eagle Take My Hand
5. The Mark of Betrayal
6. Red Warlock
7. Endless Line
8. Slave to the Master
9. Ashes and Blood

 

  • Anno: 2010
  • Etichetta: My Graveyard Productions
  • Genere: Heavy Metal

 

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