Voto: 7.5

Un sound moderno votato al metal melodico, ma allo stesso tempo potente, aggressivo e soprattutto maturo: poche parole per inquadrare un gruppo dalla personalità unica e difficile da imbrigliare nelle solite definizione di genere. E dire che Turning Maybes Into Realities (splendido titolo) è solo il loro debut album! Ma i Rhope non hanno lasciato niente al caso: in uscita con la Bakerteam Records, l’album è curato nei minimi dettagli, dall’artwork creato da Niklas Sundin (Cabin Fever Media – Dark Tranquillity), alla registrazione, per la quale i nostri si sono avvalsi del prezioso aiuto in sede di masterizzazione di Tom Baker (DeftonesNine Inch NailsMarilyn MansonRob ZombieSevendust), difficile trovare qualche sbavatura. Il genere proposto può rientrare nella classica ricetta del nu metal, ma con l’apporto di tali e tante influenze da rendere il loro sound unico e personalissimo, cosa non da poco: chitarre dai riff graffianti, sempre ben sostenute dalla sessione ritmica di basso e batteria, costellano le 12 tracce del lotto, alternando melodia e violenza, senza un attimo di tregua. Splendida la voce di Giammi Giuliani, molto particolare e allo stesso tempo versatile all’inverosimile, a cui fa da contrappeso il potente growl di Diego Minach, in un abbinamento ormai noto ma qui davvero ben riuscito.

Fin da subito è chiaro che non si scherza, i ragazzi sanno il fatto loro: “Slaves” ci aggredisce infatti dalle prime note con un urlo violento e un riff potente per poi sfociare in un’altalena continua di melodia e rabbia, ottima opener. La corsa continua con “Into The Box”, aggressiva più che mai, complice anche il growl di Diego sempre decisamente in primo piano. “Parallel” mette invece in risalto la versatilità dell’interpretazione canora di Giammi, rallentando un attimo il ritmo e dando pieno spazio al cantante. “False Needs” ci scuote con un riff portante potente e cadenzato, di nuovo il growl di Diego a farla da padrone, forse perfino un po’ troppo. In “Lust” viene privilegiato il lato melodico: un brano dalle tinte malinconiche, ma allo stesso tempo energico, dall’elevato potenziale commerciale. “Your Peace” sorprende nuovamente per la voce di Giammi, qui in versione Dave Mustaine sul principio per poi lanciarsi nel refrain con tonalità più alte. “Comedown” e “Truth Lies”, pur non essendo male, non colpiscono particolarmente: sarà che gli ingredienti di base sono poi sempre gli stessi e passato lo stupore dei primi brani ci si fa un po’ l’abitudine. “Extinction Is Forever” invece è uno dei pezzi più validi del lavoro: un brano dal sound moderno, con una vaga tinta prog, dal testo bellissimo nel tentativo di raccontare una verità difficile da accettare. Sette minuti e mezzo che scorrono via come nulla, culminando in un assolo di chitarra funambolico, da togliere il fiato. “Entropy Of Brain”, altro brano che merita davvero, stupisce ancora una volta per la capacità dei Rhope di cambiare registro e background: sin dalle prime note infatti ci avviciniamo a tonalità quasi punk rock, a me han ricordato in particolare i primi Offspring. “Cut The Pressure” e “Now” chiudono il cerchio senza però aggiungere nulla, restando anzi un po’ sottotono rispetto alla media. Ma insomma, su 12 pezzi non si può pretendere che siano sempre tutti al top!

Per concludere, “Turning Maybes Into Realities” è un album in grado di accontentare i palati più eterogenei, un sound moderno che guarda al futuro del metal, pur avendo ben chiare quelle che sono le radici del genere. E i Rhope meritano di esser seguiti e supportati, un gruppo dall’enorme potenziale, di quelli da esportare.

 

Luy C.

 

TrackList

1. Slaves

2. Into The Box

3. Parallel

4. False Needs

5. Lust

6. Your Peace

7. Comedown

8. Truth Lies

9. Extinction Is Forever

10. Entropy Of Brain

11. Cut The Pressure

12. Now

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: BakerTeam Records
  • Genere: Heavy Metal

 

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