Voto: 7

La band nasce nel 2002 e dopo un assestamento di line up, inizia una ricca attività live in giro per l’italia. Tra cui primeggia il Most Rock che si svolse a Siena, il 21 giugno 2009. Palco condiviso con Dgm e Vision Divine, nello stesso periodo entra a far parte della band il nuovo chitarrista Thomas Laguzzi, che sostituisce Alberto Riggi. Dopo un primo album autoprodotto uscito nel 2006 arriva adesso per l’americana Prog Rock Records questo “Rewotower“.

Iniziamo con “Ghost House” buon pezzo dal ritmo progressivo con un lavoro di voce molto melodico ed efficace. Il ritornello invece risulta leggermente debole rispetto alla strofa. Con “Taste of Colours (part one)” ci avviciniamo a parti più fedeli ai Dream Theater, il pezzo scorre bene e la melodia vocale svolge una parte fondamentale. Entriamo nella seconda parte della canzone, cioè “Taste of Colours (part two)” con una parte di piano molto d’effetto. Molto bella la voce, emozionante nelle sue note. Accompagnano molto bene gli strumenti.

Treasure Island” invece risulta un pezzo difficile da interpretare almeno fino all’entrata del ritornello, che risulta invece più diretto. Arriviamo alla ballad, “So Close but Alone“, canzone dal buon feeling, ma secondo il mio parere avrei usato meno tempi prog per dare la precedenza a tempi più lineari. “Tkeshi” è un intermezzo molto ritmato che introduce “Chuta Chani“, un pezzo che parte determinato, con un buon riff serrato, per poi aprire alla melodia, mentre la parte dei soli non è molto soddisfacente a livello di gusto, soddisfacente invece a livello esecutivo.

The Tower (part one)” invece è un pezzo che possiede una bella atmosfera, un ottimo solo di chitarra, anche tutto il resto della parte strumentale della canzone. Passiamo a “The Tower (part two)“, brano strumentale interessante fino alla chiusura dove ritroviamo il ritornello della parte uno, il brano risulta molto sfaccettato ma ben amalgamato, molto bello nella successione delle parte strumentali.

Turned to Gold” stenta a decollare nella melodia ma in linea di massima il pezzo è buono. L’ultimo brano di questo album, “Dedalus Fallin” è il mio preferito, senza dubbio il più completo, notevole nella melodia e nelle parti strumentali, specialmente nei soli dove i musicisti danno il meglio di sé, con ottimi scambi di tecnica. Nel complesso questo disco risulta ben fatto, i suoni sono più che buoni e la capacità tecnica è fuori discussione, aspetto però da questa band, un proseguimento ancora più professionale e maturo nella composizione. Complimenti e alla prossima!

Cristiano Bertocchi

TrackList

  1. Ghost House
  1. Taste Of Colours (Part One)
  1. Taste Of Colours (Part One)
  1. Treasure Island
  1. So Close But Alone
  1. Tkeshi
  1. Chuta Chani
  1. The Tower (Part One)
  1. The Tower (Part One)
  1. Turned To Gold
  1. Dedalus Falling

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: Prog Rock Records
  • Genere: Progressive Rock

 

Links

Spotify

Youtube

Facebook

Bandcamp

 

Autore

Vecchia versione del sito (archiviata)