Voto: 9.5
Definirsi metallari e non conoscere i romani Raff (o The Raff) anche solo per sentito dire, è come amare le donne e non aver mai sentito parlare di Brigitte Bardot. Ok, l’accostamento forse è esagerato ma la storia dei Raff è una di quelle che non si possono non conoscere dato che il trio capitolino è stato uno dei prime mover della scena tricolore. Tante storie difficili hanno accompagnato la vita della band, a partire da un contratto mai andato in porto nel 1981 con la Emi, dall’essere support act di band come gli Iron Maiden e della Ian Gillan Band nello stesso anno (quindi agli albori del movimento metal) o degli Uriah Heep in tempi successivi. Band nella quale hanno militato nomi del calibro di Maurizio ‘Angus’ Bidoli ed Anthony Drago, in cui nell’unico testamento discografico fin qui pubblicato (Mini Lp1985 SPQR) c’erano Chris Bianco (bassista anche nel primo album dei Fingernails) alla voce, Fausto Donato alla chitarra, Brian Vagnarelli al basso e Fabiano ‘Master’ Bianco alla batteria.
Potremmo definirli leggenda del metal perchè comunque fermi o attivi il nome del gruppo ha sempre girato tra i true metaller nonostante la vena punk che ha sempre accompagnato i brani composti si di un roccioso heavy rock ma appunto con quel tocco di punk che scorre nelle vene dei Bianco bros. e del resto la prima incarnazione dal nome Trancefusion (band creata a Milano dove all’epoca i ragazzi vivevano) era dedita al punk e gli stessi fratelli hanno militato nella più grande hardcore band tricolore i Raw Power.
Riformatisi al sorgere del nuovo millennio, dopo vari live e peripezie trovano nel talentuoso chitarrista Tony Arcuri l’elemento definitivo per poter finalmente entrare in studio (La Bottega del Suono di Fabio Lanciotti) e proporci l’album che mai ebbe luce e che prende il nome della band.
Bastano le prime note di ‘Raff Force Commando‘ per trascinarci nei tempi che furono, inno generazionale che scandisce a chiare lettere che i Raff sono tornati prepotentemente tra di noi! Potente heavy rock con quelle sfumature punk che fanno la differenza, Tony Arcuri è una sicurezza nel macinare riff e i fratelli Bianco si distinguono nel tenere sempre un ritmo sostenuto con Chris che si destreggia alla voce, molto british style. Piacevole l’intermezzo melodico. Brano che è storia.
Non certo da meno ‘Running Like Hell‘ che dimostra l’attenta esecuzione di uno stile personale legato all’iniziale movimento metal degli eighties decretandone lo spessore internazionale. Metal tagliente con cori e controcori di pura efficacia e condivisibili alla grande sotto il palco.
Arriva il turno della leggendaria ‘I Trust‘ che praticamente apriva la compilation ‘Metallo Italia‘ e che forse è la più conosciuta in assoluto. Qui le doti funamboliche di Tony possono esprimersi ai massimi livelli esaltando un brano già di suo superiore alla media.
E’ con ‘Rocker‘ però che viene fuori la grinta di allora riversata ad oggi con la stessa foga dell’epoca, come se nulla fosse successo dal 1981 ad oggi. Ascoltatela con l’attitudine che merita e capirete cosa significa realmente essere un rocker! Manifesto di una generazione.
Cosa dire di ‘Live It Loud‘, qui melodia, heavy metal, rock e la solita spruzzata punk costriuscono un brano che fa breccia nel cuore di chi ama questa musica. Da qui esce la passione, la voglia di esserci senza compromessi, quella voglia che i giovani Raff avevano e mantengono a oltre 30 anni di distanza. Alla faccia di chi ancora sostiene che in Italia sappiamo o sapevamo solo copiare dagli altri.
‘Watch It‘ assume suoni quasi più moderni, il wah-wah di Tony sostiene inizialmente il brano, poi il basso di Chris con le sue vibranti pulsazioni ci fa entrare in quel mondo di sogni che a noi vecchi appassionati di metal/rock ci appartiene da sempre. Pura emozione e quando la chitarra inizia il suo sporco lavoro le emozioni prendono il sopravvento… Arriva anche il momento di ‘Dreamer‘ episodio di pura violenza sonora nel quale Fabiano mette sotto pressione la sua batteria da consumato professionista quale è guidando il brano a ritmi sostenuti. E di nuovo Tony ci scarica la sua dose di riff e soli mentre Chris ci emoziona una volta di più con la sua voce così anni ’80.
Sempre su ritmi potentissimi ‘Signal From Hell‘ che corrode con la sua grezza violenza, pensatela come volete ma non bisogna essere 5/6 per fare una band di rara potenza, un trio se valido è più che sufficiente.
‘All For One (I Want You Now)‘ è cadenzata, corrosiva, melodica e fottutamente heavy, consigliata alle nuove generazioni di metallari per imparare a costruire una canzone che abbia un senso logico e non sia solo usa e getta.
La carica punk invece sfocia tutta in ‘Driven Mad‘ aggressione sonora che mi ricorda (come in altri brani) i britannici Red Alert, accostamento eretico? Provare per credere, in ogni caso altra song di spessore assoluto.
In un batter d’occhio arriviamo alla fine con ‘Gates Of Fortune‘ che doveva essere il titolo dell’album mai uscito per l’etichetta King Steve Records. Bene qui troviamo l’essenza definitiva dei Raff, la summa di quanto vi ho fino a qui raccontato. Il grande e potente sound che trasmette le emozioni sdenza le quali la musica non servirebbe a nulla, tutto ciò che distingue la buona musica alla musica di merda senza distinzione di generi. Grandi!
Trasuda anni ’80 e non potrebbe essere diversamente essendo tutti i brani concepiti in quell’epoca d’oro. Era ora che arrivasse finalmente nei giradischi con l’elegante versione in vinile della Cruz Del Sur Music accompagnata da un booklet di 8 pagine, ma più che altro era ora che un disco dei Raff fosse usufruibile dal pubblico, e se ancora vi fidate di me non potete fare a meno di acquistarlo data l’importanza storica dello stesso.
Adesso non resta che attendere gli sviluppi che avrà commercialmente e sperare che non si debba ancora aspettare a lungo per un nuovo lavoro questa volta a base di inediti, e sò per certo che di materiale ne hanno davvero tanto. Chiudo dicendo che al momento ‘Raff‘ è di diritto nei miei 3 album dell’anno. Grazie di essere con noi!
Klaus Petrovic
TrackList
01. Raff Force Commando
02. Running Like Hell
03. I Trust
04. Rocker
05. Live It Loud
06. Watch It
07. Dreamer
08. Signal From Hell
09. All For One (I Want You Now)
10. Driven Mad
11. Gates of Fortune
- Anno: 2014
- Etichetta: Cruz Del Sur Music
- Genere: Heavy Metal
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