E’ passato qualche mese da quando in redazione è arrivato questo progetto nato a Brescia dal nome Prigione Eterna. Sinceramente non so nemmeno chi vi sia dietro, se una one man band o una band vera e propria, guardando la loro pagina bandcamp questo ‘Time To Go‘ non è nemmeno il primo lavoro, e non si trovano recensioni passate, dopo quindi alcuni mesi di dibattito interno abbiamo deciso di recensirlo.
Il cd si compone di 7 brani di cosidetto avantgarde metal, dove una commistione di suoni melodici e rabbiosi si concentra per tirare fuori qualcosa di non consono al solito ascolto.
Se l’iniziale ‘Down‘ passa dal thrash al death, la successiva ‘Scoundrels‘ rimane su ambiti meno estremi e lascia spazio alla più sperimentale ‘Prey‘, qui si evidenzia un cantato lugubre di impostazione death ma non esacerbato da urla inutili, mentre i suoni sono grezzi, lo-fi come li definisce la band o presunta tale.
Otto minuti e 33 secondi dura invece ‘See Us Suffer‘, mi ci approccio sperando di non soffrire ad ascoltarla.. Si comincia come più o meno era finito il brano precedente per ritrovarsi all’improvviso in qualcosa che avvicina la musica classica (violino?) per poi di nuovo sconfinare in una chitarra distorta e una voce da oltretomba. L’ascolto diventa così abbastanza ostico, che poi penso sia anche l’intenzione di Prigione Eterna. Interessante il finale acustico.
Suoni a tratti claustrofobici, sperimentazione certosina, produzione interessante nonostante la ricerca del lo-fi e del D.I.Y.. Tutto sta alla volontà di chi vi si approccia di resistere a un genere che non canterete poi durante la giornata, insomma ci vogliono vari ascolti per cercare di entrare nella mentalità di questo cd, e non è detto che vi si riesca.
La title track ci trapana le orecchie per altri sei minuti abbondanti, ma segue ritmiche più elevate, chitarre sgraziate, tempo ritmato, rozzume a profusione. Qui la parte interessante sono le varie tonalità vocali e i continui cambi sonori, tra una pausa e l’altra, in ogni caso ritengo la parte più thrashata la migliore.
La parte finale si affida ad ‘Aftermath‘ e ‘Golden Idols‘, se la prima affronta i territori sonori che sono alla base di ogni brano sperimentando linee chitarristiche particolari, la seconda protende più verso un sound mistico e sincopato, con maggior uso della voce e sperimentazioni sempre cesellate ad hoc.
Fondamentalmente nella sperimentazione affrontata da Prigione Eterna c’è un interessante motivo di originalità, prendono da tutti e da nessuno e fanno una musica che può creare discreta curiosità, da seguire attentamente.
Gary Stone
TrackList
- Down
- Scoundrels
- Prey
- See Us Suffer
- Time To Go
- Aftermath
- Golden Idols
- Anno: 2020
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Doom/Thrash Metal
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