Musica e parole che si uniscono alla perfezione in un continuum spazio temporale con viaggi nella licenza poetica che è stata prassi della migliore tradizione Progressive. Davide Conti, attraverso la sua voce, e ben supportato da Luca Imerito (al basso), Paolo Marreddu (alla chitarra) e Danilo Saccottelli (alla batteria), ci racconta delle paure, delle angosce personali quelle più intime, tocca argomenti universali come lo scorrere del tempo, tematiche attuali come quella della gestione del potere.
Tutto l’album è ben costruito, ha otto episodi, otto storie da raccontare, otto tracce da ascoltare con attenzione e trasporto: lo spaziare dentro il percorso semantico segnato dalle trame armoniche del Progressive classico è piacevolmente contaminato dalle sonorità dell’Alternative Metal e del più ricercato e raffinato Prog Metal a- la Porcupine Tree.
La padronanza del writing è talmente alta che la band si può permettere di usare il sostantivo cucù per determinare lo scorrere del tempo che segna un cambiamento come indice di estraneità rispetto a ciò che è stato (nella seconda traccia c’è un riferimento esplicito al conteggio scansionante del tempo “ore, lancette, minuti preziosi, rintocchi ticchettano fanno cucù”); ci sono accenni nella canzone di apertura allo stato naturale descritto da Rousseau in una delle sue prime opere. “Inedia” invece esplora l’universo del Progressive italiano degli anni settanta: il modo di cantare del Conti mi ricorda molto quello di Lino Vairetti degli Osanna.
Vi ricordate “Curami” dei Cccp? Ecco quella canzone fu assunta come una sorta di testimonianza diretta dell’esperienza di Ferretti come operatore psichiatrico e che all’epoca poteva avere anche un senso didascalico, ebbene in “Quando Mangio Da Solo A Volte Piango” si va oltre sia musicalmente che testualmente: viene dettagliata la sofferenza psichica, il disagio psichiatrico, citando, come in un bugiardino, una serie di farmaci, descrizione che viene supportata da una raffica di accordi semplici, diretti, graffianti e ficcanti.
La questione politica, la gestione del potere, l’uso della forza sono affrontati sarcasticamente ne “Il Gigante E La Formica“, sottolineando però che oltre ogni dimostrazione di potenza le parole rimangono scolpite nel futuro. La titletrack è da ascoltare al buio con gli occhi chiusi e vi verrà davanti un’immagine sfuocata, in apparizione momentanea, Francesco Renga.
Un disco interessante, stupendo, affascinante che riesce a coniugare la forza delle parole con il misticismo fenomenologico della musica. Queste otto tracce sono per gli amanti della musica, di tutta la musica senza eccezioni, senza distinguo, oltre i pregiudizi ed il paraocchismo; consiglio vivamente l’ascolto di questo “Litanie“.
Leonardo Tomei
Tracklist:
- Sensei
- Estraneo
- Inedia
- Quando Mangio Da Solo A Volte Piango
- Il Gigante E La Formica
- Litanie
- Torna Da Lei
- Al Di Là
- Anno: 2024
- Etichetta: Rockshot Records
- Genere: Prog Alt Metal
Links: