Un EP di 43 minuti non è un EP! Ma così ce lo propongono e ne prendiamo atto.
Gli Apostate vengono da Macerata, sono un trio con Unukalhai alla voce, Blight alla chitarra e Drunken Bible al basso mentre la batteria è programmata con ottimi risultati, non rimane avulsa ma anzi si integra bene e se non ce lo avessero detto avremmo creduto di sentire un batterista vero dietro le pelli.
Il genere proposto è un Black Metal atmosferico, capace di evocare mondi lontani e stati d’animo profondi, grazie a una sapiente fusione di elementi tradizionali e moderne intuizioni. Di chiara matrice novantiana, radicato nella cultura e nel folklore dell’Italia centrale, l’album è pensato come un concept ispirato a una leggenda che diventa pretesto per esplorare temi come l’esilio, la maledizione, la fede tradita.
Il canto è ruvido e graffiante ma il vero punto di forza sono le parti recitate che aggiungono un tocco teatrale raccontando storie di dolore, esilio e rinascita, usando un linguaggio simbolico e immagini che evocano castelli, rituali e paesaggi desolati. Tutto molto bello.
La velocità non è elevata tranne in ‘A Pact Signed By Poison‘, ma si prediligono ritmi meno furiosi e più epici, catturando ben presto l’ascoltatore.
La produzione è grezza ma curata. Le chitarre, sempre cariche di riverbero, intrecciano riff dilatati e malinconici. Le tastiere, spesso in primo piano, richiamano l’estetica dungeon synth mentre della drum machine abbiamo già detto quanto sia ben amalgamata.
Un ottimo esordio, soprattutto per la capacità di risultare fresco e originale senza inventare nulla.
L’augurio è che non rimanga un episodio isolato, in bocca al lupo!
Filippo Marroni
Tracklist
- The Dusk
- Wailing Of Archaic Forest
- Years Consumed In Exile
- A Pact Signed By Poison
- Elegy Of Phantom Pain
- The Dawn
- Anno: 2024
- Etichetta: Black Mass Prayers
- Genere: Atmospheric Black Metal
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