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L'Impero delle Ombre
Un saluto a tutti i lettori di Italia di Metallo, e un cordiale e anticipato grazie ai ragazzi de L’Impero delle Ombre per aver accettato la possibilità di questa intervista.
1.Come prima domanda vorrei chiarimenti circa la genesi della band; in sintesi, quando e dove porre le radici di questo vostro progetto?
John: Il progetto de L'Impero risale al 1995 quando fuoriuscii come batterista dagli Humanash, band da me formata dedita all'Heavy classico, e decisi di mettere su un progetto in cui cantare, che unisse il mio amore per il dark metal italiano di Death SS e Paul Chain la letteratura e il cinema Horror con l'esoterismo che all'epoca mi affascinava tantissimo!
2. Dove possiamo collocare le matrici del sound targato Impero delle Ombre?
John: Facile, come detto poc'anzi le influenze primarie risiedono nei “maledetti” di Pesaro Death SS e Paul Chain, da sempre la mia ispirazione e ossessione e poi di conseguenza tutto il dark doom italiano degli anni 80 come Requiem/The Black, Black Hole ,Rex Inferi, Run After To ...il Dark Sound dei seventies italiano Biglietto per l'inferno, Balletto di bronzo, Metamorfosi, Jacula/Antonius Rex per restare in Italia; all'estero invece partendo dal passato i mitici Black Widow, High Tide, Atomic Rooster, Necronomicon, DR.Z , Led Zeppelin, Black Sabbath, Deep Purple....fino ad arrivare al primo glorioso Heavy Metal di Iron Maiden ed Angel Witch, Rainbow, Sarcofagus, Pagan Altar, Witchfinder General....e poi le colonne sonore degli horror movies, insomma un sacco di roba!!
3. Qual è stato il motivo che vi ha portato ad utilizzare come idioma prevalente l’Italiano, saltuariamente colorito ad intermezzi linguistici di diversa origine?
John: Perchè questo è un progetto profondamente Italiano che parte da un'idea di dark sound o generalmente di Rock Duro e tradizione orgogliosamente e filologicamente autoctono nel solco degli artisti che ti citavo sopra, ma anche di personaggi come il grande Ivan Graziani che almeno nel primo periodo di carriera pestava duro (ascoltate il live “PARLA TU” dell'82 poi mi direte!), troppo per una nazione bigotta e restia alla cultura Rock come la nostra! Sia chiaro non disprezzo l'uso dell'inglese anzi, ma in questo progetto si deve sentire che L'impero sono italiani ed orgogliosi d'esserlo, procurando un discreto fascino latino a detta dei recensori stranieri.
4. Dal punto di vista culturale, quali sono gli interessi che smuovono l’ispirazione della band, facendo riferimento a fonti d’interesse come il cinema, la letteratura o mondi cultural-artistiche affini???
John: La letteratura gotica ed horror di Bram Stoker, Mary Shelley, Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft i classici insomma. Poi il cinema più o meno delle stesse tematiche Horror e Giallo Thriller erotici, il cinema espressionista, surrealista e grottesco. Gli autori e pellicole portati al successo dalla Universal nei primi decenni del novecento negli USA (Tod Browning, James Whale, Karl Freund) e i capolavori della Hammer inglese (Fisher, Francis, Sasdy, Baker) o le pellicole trash spagnole di De Ossorio e Jesus Franco e italiane dei vari Bava, Fulci, Freda, Dario Argento, Joe D'amato, Pupi Avati, Soavi..qui l'elenco sarebbe infinito, essendo un avido consumatore di films horror!
5. Come è nata l’idea di scrivere un concept album ispirato allo sceneggiato I Compagni di Baal?
John: Da un'idea della Black Widow Records, la nostra etichetta discografica, che sulla scorta di precedenti esperienze di commistione tra musica di un certo tipo dark prog metal e cinema di genere,c i ha chiesto se avessimo voluto imbarcarci in quest'avventura come fecero i grandi IL SEGNO DEL COMANDO con lo sceneggiato omonimo. Ho acquistato la ristampa DVD dello sceneggiato originale del 1968 e mi sono messo subito al lavoro alla visione dell'opera per decifrarne il messaggio, i caratteri dei personaggi e soprattutto le ambientazioni Noir della Parigi attanagliata dalla setta diabolica dei Compagni di Baal.
6. Perché questo lunghissimo tempo d’attesa fra la prima opera e la seconda?
John: Per cause di forza maggiore! Cambi di residenza e traslochi continui tra l'Emilia Romagna la Toscana e la natia Puglia, puoi immaginare il disagio e l'impossibilità di instaurare una line-up fissa e poter lavorare a pieno regime. Pensa che fosse stato per noi (me e mio fratello Andrea il chitarrista) avevamo già delle bozze ben delineate del concept-album poco tempo dopo l'uscita del primo disco, fossimo stati tedeschi o inglesi magari la tempistica delle uscite sarebbe stata più celere..ma come ben sai in Italia chi suona non ha vita facile, deve farsi un culo così, e farsi le sue belle otto ore in fabbrica o su un cantiere!
7. Considerando lo stile musicale utilizzato nelle composizioni dei Compagni di Baal, confermate “cemetery-rock”, come giusta definizione del vostro sound?
John: Si,perchè no! Diciamo che abbiamo la presunzione di esserci auto etichettati in questo modo per dare un nome che esprimesse le ambizioni e le suggestioni che la musica e le liriche vorrebbero esprimere, tutto qui!.. speriamo di esserci riusciti!
8. Riflettendo sulla decisioni di Oleg Smirnoff di ritirarsi dalla scena musicale attiva, come è nata la collaborazione per questo ultimo disco?
John: Oleg è un grande amico ed un musicista tra i migliori sulla scena senza alcun dubbio, io ho sempre adorato il suo operato soprattutto nei Death SS e negli Eldrich, lui dal canto suo apprezzava sinceramente L'Impero al punto che se non avesse preso la radicale decisione di ritirarsi dalla scena musicale avrebbe probabilmente suonato con noi. Malgrado gli impegni di lavoro Oleg comunque ha suonato molto volentieri nell'Impero sul 7” split “Dr Franky” e sul recente full “I Compagni di Baal” elevando oggettivamente il valore del disco con delle fantastiche tastiere vintage come il Moog il mellotron e l'hammond e di questo gliene saremo sempre grati!
9. Il lavoro svolto da Oleg Smirnoff ai tasti d’avorio è stato senz’altro superlativo, tuttavia, ci sarà mai una formazione stabile comprendente il fondamentale, ora più che mai, ruolo del tastierista?
John: Che dire ..lo spero davvero! Quello di una line-up fissa è il problema numero uno da sempre, soprattutto qui nel leccese dalle nostre parti, dove scarseggiano i musicisti adatti e disponibili al nostro genere, non di tendenza. D'altro canto ti confesso che i pezzi si sorreggono pure con la sola chitarra visto che siamo una band dalle solide fondamenta hard'n'heavy che vive di riffs! A tal proposito ora stiamo girando live con due chitarre (Ilario Piranha alla 2° chitarra) irrobustendo il sound e tenendo il palco ed i pezzi dignitosamente!
10. Ci sarà mai in futuro, un’attività concertistica più costante? E per quale motivi è stato così difficile definire tour nel recente passato?
John: Per i motivi che ti ho già elencato sopra, scarsa materia prima in veste di musicisti. Ora con questa nuova formazione: Ilario“Piranha” Suppressa / 2° chitarra, Steve White / basso, Dario “Peruvian” Petrelli / batteria oltre che me e mio fratello ci stiamo dando dentro per rodare la formula live a due chitarre avendo gia' suonato tre concerti a Maggio ed uno fissato per il 15 Luglio al LUCKY MOMENT di Leporano (TA) ,ora speriamo di poter suonare al centro e nord Italia, le richieste sono tante, ora vediamo se ci saranno offerte interessanti!..restate sintonizzati!
11. Quali riscontri sta avendo, in termini di vendite e di critica, l’ultimo vostro lavoro?
John: Molto buone davvero sia le recensioni che le vendite! Oltre ogni nostra aspettativa, il lavoro sta vendendo tanto in Italia e all'estero, segno che i veri metallers se ne sbattono le palle degli i-pod o mp3 del cazzo e vogliono il cd o meglio ancora il vecchio, caro, profumato, grande, illustrato VINILE!!!
12. Considerando tematiche un tantino più tecniche, come si svolge il lavoro artistico e creativo, all’interno dell’Impero? Nasce prima la componente meramente strumentale, o la trama letterale va ad influenzare l’ipotetica narrazione musicale?
John: No assolutamente non abbiamo nessuna regola! Tutto istinto pura emozione che puo' partorire un riff di chitarra o una melodia vocale in un mood particolarmente oscuro. Tu pensa che quando vivevamo nel Chianti, io e Andrea, andavamo per antichi cimiteri in disuso e a “trincare” il magnifico “chianti rosso gallo nero”..e poi vedi se non hai l'ispirazione!! e poi con dei “fratelli maggiori”, per noi, come i fratelli Caroli Dario ed Enrico, abbiamo frequentato “l'universita'” del Metal/Rock!
13. Come avete lavorato in seno alla band per comporre I Compagni di Baal?
John: ICDB è frutto delle immagini liriche e musicali partorite come al solito da me ed Andrea all'indomani dell'uscita del nostro primo lavoro. Come ti dicevo non ci sono state chissà quali strategie compositive, abbiamo messo su le sette puntate dello sceneggiato in triplice DVD ed abbiamo lavorato di fantasia!
14. Una curiosità circa l’uso della lingua francese, saltuariamente declamata nel corso dell’album. Vi era la necessità di ambientare vocalmente il concept, o diversamente, detto utilizzo, è stato la voglia di soddisfare un puro vezzo?
John: La tua prima ipotesi senza dubbio! Non so granchè di francese, mi sono fatto aiutare da un amico madrelingua per la corretta pronuncia perchè ci tenevo a colorare con l'idioma originale dello sceneggiato il concept! Mi piace in generale nei pezzi, come è successo in passato, mettere qua e la o nei ritornelli in diverso idioma come l'inglese o il latino.
15. Tralasciando per un attimo L’impero delle Ombre, come è nata la collaborazione con Thomas Hand Chaste per il progetto Witchfield? Ci sarà un seguito, e nel caso, come si presenterà musicalmente?
John: Quello tra noi ed Andrea Vianelli in arte Thomas Hand Chaste è stato un incontro umano e musicale folgorante e da me fortemente voluto, che ha fruttato nell'arco di una manciata di jam session e prove, il debutto dei Witchfield “Sleepless”, riportando di fatto il buon Thomas (che poi ha prodotto anche i Sancta Sanctorum con Steve Sylvester) sul sentiero del Doom Metal piu' classico, sostituito da qualche tempo dall'elettrica e la sperimentazione musicale. E meno male, perche' THC ha ancora tanto da dire nel nostro genere preferito. Al momento è il solo THC a portare avanti il progetto Whitchfield anche per questioni di logistica vivendo lui nel riminese e noi a lecce, dovrei comunque partecipare al prossimo disco con una cover dei Quatermass.
16. Parlando di progetti paralleli, penso a Homo Herectus. Produrrete un album in futuro?
John: Magari!! abbiamo già avuto alcune proposte di etichette interessate come Enrico l'amico di Bloodrock records . Abbiamo molti pezzi gia' pronti e suonati, quando avremo un po di tempo ci faremo un bel pensierino, lo Stoner Doom degli Homo Herectus non deve rimanere nel cassetto, anche a detta di chi ha ascoltato la band dal vivo!
17. Quanto tempo dovremo aspettare per un nuovo lavoro all’insegna del “cemetery-rock”?
John: E chi può dirlo? ...ti faccio presente caro Nico che questa (come chi l'ha ispirata) è una band maledetta!
18.L’intervista è finita, e salutandovi, vi do possibilità di concludere questa come meglio credete. Un saluto e un grosso in culo alla balena per il vostro futuro artistico!……..stay doom, Nico!
John: Grazie Nico buone cose anche a te e grazie al capo Klaus (Grazie a voi per tutto ciò che fate per gli amanti della buona musica! N.d. Klaus) ed ai metalheads che leggeranno questa intervista ..supportate il metallo di casa, sostenete l'Italia di Metallo dei giovani che si sbattono per difendere la fede ed approfondite i “vecchi” che ne hanno fatto la storia, gente come Strana Officina, Death SS, Paul Chain, Revenge, Sabotage, Vanexa, Fingernails, Wyvern, Black Hole, The Black, Hyaena, Morgana, Masterstroke, Bulldozer, Crying Steel, Raff e tantissimi altri che ci vorrebbero tre pagine per nominarli tutti ma che senza di loro L'impero non esisterebbe!
LONG LIVE CEMETERY ROCK!! John
Intervista raccolta da Nicola Pace.