Ricerca
Contattaci
Per segnalare concerti o richiederci una recensione delle vostre band, scriveteci compilando il modulo in questa pagina
Accesso utente
Chi è on-line
Agony Face
Dopo aver accolto positivamente il loro ultimo lavoro 'CLX Stormy Quibblings', contattiamo gli Agony Face. Di seguito il frutto della nostra chiacchierata!
Ciao ragazzi , benvenuti su Italia di Metallo! Parliamo subito di voi , cosa intendete per surrealistic death metal?
Ciao a te e grazie. Presentare la nostra idea di Surrealistic Death Metal non è semplicissimo ma cercherò di farlo. Sai, l’arte surreale al primo impatto sembra casuale e priva di significato ma di fondo esiste una logica; tutto è messo in un certo modo perché è solo così che prende senso. Questa è più o meno la nostra idea, ogni titolo, ogni testo, ogni cambio di tempo e arpeggio “strano” non è li a caso. Poi ognuno, come per il surrealismo, è libero di reputarlo sensato o no, di trovare o non trovare un significato.
Il vostro nuovo lavoro , 'CLX Stormy Quibblings', è molto diverso dal suo predecessore, cosa è cambiato?
Dal 2008 ad oggi siamo molto cambiati noi e il nostro metodo compositivo pure. Già nel 2012 avevamo pronto molto materiale che è poi finito in 'CLX STORMY QUIBBLINGS'. Abbiamo avuto tempo per lavorare sulla stesura del disco e questo ci ha portato a selezionare e scartare diversi pezzi perché non del tutto convincenti. Il lavoro di CLX è stato decisamente più curato rispetto al suo predecessore, questo non vuol dire che il nostro primo disco non lo fosse ma sicuramente è nato più “visceralmente”
Nel vostro sound c'è molto del trio Death/Atheist/Cynic , parlateci delle vostre influenze
Per parlare delle influenze di tutto il gruppo ci vorrebbero 10 pagine: i nostri gusti spaziano dall’elettronica al blues, dalla psichedelica allo stoner, passando per il progressive degli anni settanta. Quello che ci accomuna è sicuramente il Death Metal ed è in questo che proviamo a fondere tutto ciò che ci piace senza vincoli e preconcetti. Se un pezzo non fosse prettamente death metal ma comunque bello lo suoneremmo ugualmente.
Come avviene la composizione di brani così complessi? Jammate tanto?
L’idea di base di una canzone nasce prima ma in sala prove ogni singolo riff viene arrangiato, elaborato e a volte massacrato. L’unica regola: deve essere bello! Ci interessa fare buona musica, almeno a nostro parere. In ogni caso le nostre composizioni nascono spesso all’improvviso, non seguendo degli schemi “sloga dita” per il gusto di essere più complicati possibili.
Live in programma?
Stiamo valutando alcune opzioni promozionali per questo disco che probabilmente ci vedranno suonare in molti posti tra cui, spero, l’estero. Ma non abbiamo ancora niente di definitivo. In ogni caso stay tuned!
Progetti futuri per la band?
Progetti non ne abbiamo, abbiamo un sacco di idee però. Stiamo già lavorando al materiale del prossimo disco e preparando degli show sempre migliori. Sono tante le cose che bollono in pentola. Vediamo cosa ci porterà il tempo.
Cosa pensate della scena death italiana? Abbiamo tanti nomi rilevanti direi.
C’è molta qualità e c’è molta mediocrità nel metal italiano in generale. In italia abbiamo buon gusto che a volte viene però messo da parte. Da ascoltatore ti posso dire che se voglio ascoltare del buon death non ho più bisogno di andare solo all’estero ma da musicista purtroppo a volte ci si scontra con non professionalità e presunzione di alcuni. Per nostra fortuna ultimamente, il più delle volte, abbiamo a che fare con gente capace e responsabile.
Quanto una band italiana può essere valutata all'estero, per un genere di nicchia come il vostro?
Le prime recensioni estere parlano bene del disco nuovo. Pensiamo che una band come noi abbia sicuramente più possibilità di essere valutato positivamente all’estero che in Italia per via di quell’attaccamento un po’ morboso al “vecchio” e allo “standard” oltre che a un esterofilia che, è un dispiacere dirlo, imperversa nel nostro paese da troppi anni.
Lasciate un messaggio in calce ai nostri lettori!
Se vi piace suonatelo, se è strano è buono, se è surreale è meglio!
Intervista a cura di Alex G.