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Faust

TrackList
- Faust erster teil
- Impero
- La sera del 15 ottobre
- Feccia
- Streben
- Faust zweiter teil
PRETI PEDOFILI - Faust
(2012 - Autoprodotto)voto: 6/10
Siamo qui riuniti per celebrare.. ah no, è solamente la recensione di "Faust" (2012), secondo disco dei Preti Pedofili, musicisti foggiani di cui ho già recensito il primo EP uscito nel 2011.
Diciamo che criticare questo lavoro mi sta mettendo in difficoltà dopo svariati ascolti: sicuramente per certi versi il sound è maturato come mi auguravo.. ma vediamo un po’.
“Faust erster teil” è l’intro strumentale di 2 minuti in pompa magna, con un sound scandito da chitarre e drums per accompagnare la seconda traccia dal nome “Impero”: ridondanti le percussioni, effetti noise applicati alle chitarre, vocals ovattati che enunciano quasi un manifesto, o un monito – nonostante la durata della traccia, non ho avvertito la noia tipica di alcuni pezzi del lavoro precedente.. e lo prendo per un buon segno.
Più cupo è l’ingresso di “La sera del 15 Ottobre”, traccia strutturata sulla base di riff sostanzialmente identici per la chitarra, a cui si cercherà di sovrapporre una parvenza – poco riuscita – di post rock, mentre i vocals tentano uno scream enfatizzante; ritrovo proprio qui il difetto già evidenziato: una traccia scarna, che poteva essere benissimo solo un testo, sebbene verso la fine si cerchi di variare le sonorità un po’ diffusamente.
Gradevole è il gioco strings-drums in “Feccia”, sicuramente una delle tracce dalle liriche più teatrali – a parte nello stacco che a questi pugliesi piace molto, evidentemente, in cui il pezzo perde la forma per farsi base in funzione della voce. Una scelta stilistica che ancora non comprendo, ma che sopporto a patto il seguito sia veramente un mix di noise\post-rock con sferzate di massive sludge.
“Streben” (il vero e proprio ‘slancio vitale ideale’ che spingeva il letterato romantico oltre i limiti delle ‘arti’), ricalca le continue citazioni faustiane con vocals esasperati che la fanno letteralmente da padrone, rendendo quasi indistinguibili le parti strumentali, avvalendosi di una componente noise importante; la variazione qui del brano è decisamente oltre le mie aspettative: energica, cupa, tormentata.. e direi che finalmente riesco a riconoscere qualcosa di positivo a questo album, che mi stava lasciando l’amaro in bocca.
“Faust Zweiter Teil” vuole imporsi come la traccia più sludge di tutte, anche se trovo che le incursioni post abbiano dato carattere al pezzo, assieme ad ottimi giochi ritmici di chitarra e specialmente di batteria che ci impone colpi sui piatti in maniera gradevole. Tutto sommato, una bella rivisitazione personale. Un secondo di silenzio apre un altro momento dello stesso brano: tutti gli strumenti (ed in particolare il voler dar importanza iniziale al basso come linea guida compositiva) danno il meglio di sé per quanto concerne ritmiche, scelte stilistiche, spunti, variazioni… e non credo di potermi permettere di aggiungere altro, quando vi dico che questa è la traccia che ho in loop da 20 minuti.
In "Golem", ho tanto sperato di poter asserire che la Puglia fosse terra fertile per i miei generi musicali preferiti. Con "Faust" ho notato una band maturare in modo organico ed in breve tempo: nonostante il lavoro risulti disorganico - sebbene la volontà di porre come filo conduttore le citazioni goethiane alla fine dei brani – ho riscontrato sicuramente tracce più complesse e con alla base una concreta volontà di fare.
Dare un voto è sempre la parte più difficile del mio operato, ma questa volta mi sento di incoraggiare i ragazzi – e dal momento che non lo faccio quasi mai, me lo permetto.
BlackLux