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Trick Or Treat


Martedì sera in occasione del tanto atteso I- Metal, rassegna dedicata al metal made in Italy tenutasi presso il Palasharp di Milano, ho avuto l’onore di intervistare Alessandro Conti, detto Alle, e Guido Benedetti rispettivamente vocalist e chitarrista della simpaticissima band power metal modenese Trick Or Treat formatasi nel 2002 come tributo ai tedeschi Helloween. Il loro debutto in studio coincide con il 2006, anno di pubblicazione del loro primo lavoro “Evil Needs Candy Too”. In questa scatenata serata all’insegna del metal nostrano (ricca la kermesse con Clairvoyants, Fuzz Fuzz Machine e Secret Sphere) abbiamo parlato del secondo album Tin Soldiers, cominciando dai loro esordi e passando attraverso la fase artistica che stanno vivendo anticipando anche qualche chicca sul prossimo lavoro. Il tutto naturalmente accompagnato e allietato dall’immancabile simpatia e solarità genuine di Alle e di Guido!
1. Da dove nasce la vostra passione e quali sono state le band che hanno maggiormente influenzato il vostro modo di esprimervi musicalmente?
Alle: Noi come TRICK OR TREAT siamo partiti nel 2002 come tributo agli HELLOWEEN, quindi facevamo ovviamente solo pezzi loro. Ci siamo fatti un po’ le ossa nei vari club. Le influenze sono molte di più in realtà, il sound e la musica nostra poi è venuta un po’ da se negli anni, ci siamo messi a fare cose nostre molto più belle dei pezzi degli Helloween tra l’altro! (ride)
2. Parliamo dell’album TIN SOLDIERS: illustraci il progetto che sta dietro e il filo conduttore che attraversa il vostro ultimo lavoro.
Alle: Come testi non è un concept, non è un filo conduttore unico. Solo la prima e l’ultima canzone sono connesse tra di loro e parlano di una guerra tra giocattoli all’interno di un negozio di giochi che è in realtà un po’ una metafora della guerra vera, di fatti e avvenimenti più seri ma il tutto rivisitato in chiave giocosa come piace fare a noi. In linea di massima i testi differentemente dalla musica che è allegra solitamente sono abbastanza polemici o introspettivi.
3. "Tin Soldiers" non è solo il nome dell’album ma anche di un brano che all’interno della tracklist si suddivide in due parti (tracce 10 e 11). Ci volete spiegare questa scelta?
Alle: In realtà "Tin Soldiers" è un pezzo che era già pronto nella sessione di registrazione di "Evil Needs Candy Too" (il nostro primo album). Poiché si trattava di un pezzo articolato ci siamo tornati sopra e ho notato che secondo me c’era del materiale buono per crearci attorno un intero album.
Guido: Questo brano infatti in veste singola si prestava poco poiché la storia all’interno avrebbe avuto bisogno di essere un po’ più spiegata e quindi allungata. Inoltre è stato composto dall’altro chitarrista, Luca Cabri, il quale è oltretutto anche l’autore della traccia 2 (“Paper Dragon”) che tratta proprio di questo argomento. Da qui la scelta di proseguirla e articolarla.
4. Nel vostro album ci sono due ospiti: Michele Luppi (ex vocalist dei nostrani “Vision Divine”) e Michael Kiske (ex vocalist degli storici Helloween). Come è nata la collaborazione con questi due artisti?
Alle: Per quanto riguarda Michele Luppi è nostro concittadino e abbiamo diviso il palco più volte insieme. Inoltre è un amico, un ottimo cantante e oltretutto italiano. Insomma ci faceva piacere averlo come ospite. Invece per quanto riguarda Michael Kiske tramite etichetta avevamo espresso il desiderio di averlo. Poiché anche lui è su etichetta Frontiers che è la nostra distribuzione è stato agevolato il tutto. Cosi gli abbiamo mandato i nostri pezzi e gli sono piaciuti. Tutto qua; è stato più facile di quello che possa sembrare.
5. Partendo dai vostri esordi, passando attraverso la fase artistica che state vivendo, quali considerazioni fareste?
Alle: Innanzitutto in Italia fare questo genere non è facile e quando ti dicono che devi fare gavetta si tratta di gavetta seria, devi lavorare anche il fine settimana facendoti mezza Italia e non basta farlo per un po’, lo devi fare per x anni. Forse poi capita la chance di fare un gradino in più. Noi sinceramente ci consideriamo già strafortunati perché comunque sia abbiamo avuto ottime chance, un etichetta che ci supporta alla grande e che fa del suo meglio. Insomma stasera siamo al Palasharp a testimonianza di quando abbiamo iniziato nella parrocchia di Corlo di Modena.
6. I vostri progetti futuri.
Alle: Stiamo scrivendo il materiale per il nuovo album.
Guido: Probabilmente sarà un concept il prossimo (ormai abbiam già svelato il mistero). Ci stiamo lavorando su e speriamo che venga una cosa fatta bene. Chiaramente un concept è un po’ diverso da un album “normale” perché deve parlare di una storia dall’inizio alla fine con tutti i suoi svolgimenti. Quindi come lavorazione sarà un po’ più lunga perché devi creare un’atmosfera che varia sicuramente a seconda dei brani e delle situazioni che si creano all’interno di questa storia.
7. Siamo purtroppo giunti al termine dell’intervista: un consiglio per le band che si stanno addentrando nella scena musicale alternativa.
Alle: datevi da fare e non mollate mai. I consigli insomma sono sempre quelli. Divertirsi è la base perché se non ti diverti i sacrifici ti pesano di più.
Intervista a cura di : Erika Baini