Voto: 6.5
Valido album di debutto per i milanesi Roam Inside.
Nati nel 2009 per passione e volontà dei due fratelli Marco e Paolo Bruckelmann (rispettivamente chitarra e basso del gruppo), con il passare del tempo e con non poche peripezie i Roam Inside arrivano ad una line up definitiva, arruolando quindi Alessio De Martini alla chitarra, il notevole Dave Sorrisi alla voce ed infine Dario Cani alla batteria. Completata dunque la formazione, l’avventura può avere inizio. Nel 2011 infatti i nostri partecipano e vincono la seconda edizione della Battle Of The Bands organizzata dalla Bagana Records. In premio un contratto discografico con la stessa etichetta, il cui frutto è questo album omonimo pubblicato a due anni di distanza.
Sin dal moniker, la band si distingue per una spiccata natura internazionale: Roam Inside, infatti, “racchiude in sè il fatto di non avere un’origine, una radice.” Come ci dice lo stesso Dave Sorrisi, i componenti del gruppo vengono tutti da paesi diversi, tutti hanno cambiato paese, abitazione, città più volte. Roam Inside inteso inoltre come metafora affascinante del viaggio interiore che deriva dallo scrivere e comporre musica.
Il sound proposto è un alternative rock giovane e moderno, nel quale possiamo ritrovare echi di gruppi come Nickelback, Alter Bridge e Black Stone Cherry, con alcune sporadiche digressioni al grunge degli anni ’90. Brani molto orecchiabili e facilmente fruibili, ottima la produzione e curato anche l’artwork: insomma un buon prodotto, in grado di parlare ad un pubblico ampio e soprattutto giovane. Unico punto debole, forse più imputabile al genere che non ai Roam Inside in quanto tali, è una certa volatilità e superficialità del risultato finale: ogni brano, preso singolarmente, ha facile presa su chi ascolta. Alla fine dell’album, però, anche dopo ripetuti ascolti, resta ben poco in testa di quanto sentito: qualche refrain qua e là e nulla più. Lavoro tanto immediato, quindi, quanto effimero. Ad aumentare questa sensazione anche il fatto che i vari brani siano tutti troppo simili tra loro, forse troppo tesi a ricalcare modelli già conosciuti, in una generale mancanza di personalità e stile davvero propri. Ciò non toglie che l’album nel complesso sia comunque un buon lavoro e che come inizio non sia niente male, vista anche la giovane età dei componenti del gruppo.
Per quanto riguarda i brani, in particolare spicca sugli altri l’opener “Anxiety”, una scarica di adrenalina potente e furiosa da lasciar senza fiato. Splendida anche la seguente “Under My Skin”: ritmiche ancora una volta aggressive, un refrain devastante ed un songwriting vincente, per me brano migliore di questo “Roam Inside”. Non male anche “Greater Than Hell”, dal sapore vagamente grunge, ma che a mio parere si perde in un ritornello fin troppo ripetitivo. Da segnalare ancora la ballad “Far”, in cui la voce calda e graffiante di Dave conduce abilmente il gioco; la dirompente “Better Days”, che si avvicina a sonorità più dure e prettamente metal; ed infine la coinvolgente “Get It Wrong”, cadenzata e travolgente come un treno in corsa.
Concludendo, “Roam Inside” è, come già detto, sicuramente un buon album di debutto, al quale manca solo quel pizzico di pepe chiamato personalità: i nostri hanno infatti l’intelligenza compositiva e le capacità per andare oltre, alla ricerca di un sound maturo e proprio, che li distingua in maniera definitiva e che permetta loro di lasciare davvero il segno. Alla prossima!
Luy C.
TrackList
01. Anxiety
02. Under My Skin
03. Greater Than Hell
04. Quiet Revenge
05. Behind The Clouds
06. Far
07. Crawl
08. Another Way
09. Better Days
10. Get It Wrong
11. Burden
- Anno: 2013
- Etichetta: Bagana Records
- Genere: Alternative Metal
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