Voto: 8.5
Parlare di un gruppo come gli Angels And Demons non è certo un compito facile, se non altro per il semplice fatto che non esistono termini di paragone per un progetto così particolare!
Una cosa è certa: al di là di gusti e critiche, siamo di fronte a dei musicisti immensi ed estremamente motivati.
Inutile dire che la qualità di questo disco è al top, così come dilungarsi sulle doti individuali di tre grandi musicisti nonché insegnanti, mentre diventa complesso spiegare di che tipo di prodotto stiamo parlando.
Innanzitutto l’album “Power Fusion” è un disco strumentale, fatta eccezione per due brani presenti anche in “versione cantata”, il che già fa capire che non siamo di fronte ad un’uscita destinata alle masse, ma indirizzata ad un pubblico specifico.
A restringere ulteriormente il campo dei possibili fruitori del trio veronese ci pensa il genere veramente particolare, definito, dal gruppo stesso, “Power Fusion”, proprio come il titolo del disco.
Che consideriate lo stile di questo trio un’interpretazione power della musica fusion o, viceversa, un’interpretazione fusion del power, resta innegabile l’originalità di questo improbabile connubio!
Lo scetticismo che può suscitare questo accostamento viene dissipato immediatamente dall’ascolto dei brani che, seppure non siano certamente alla portata di tutti, hanno un innegabile fascino anche per l’ascoltatore occasionale.
Potremmo definire questo inedito stile “Allan Holdsworth goes Metal”: infatti ci troviamo di fronte ad una chitarra chiaramente ispirata dal chitarrista fusion inglese incastonata in affreschi marcatamente Power Metal creati da basso e batteria.
Come già accennato, siamo di fronte a tre Musicisti con la M maiuscola, insegnanti presso il Modern Music Accademy e carichi di esperienze in altri progetti musicali.
Il primo che mi ha colpito, e che ha avuto la pazienza di spiegarmi meglio la loro visione della musica, è il bassista Giorgio Terenziani, già noto per Killing Touch, Mr.Pig, Absynth Aura e Maestro, ma anche per il suo impressionante stile “Sheehan oriented”, che, dall’alto della sua immensità tecnica, si pone come il perfetto ponte tra la batteria prepotentemente metal del magnifico Paolo Caridi (Arthemis, Killing Touch, Michele Luppi band) e il talentuoso Alex Stornello, presidente del MMI e noto chitarrista dal personalissimo stile compositivo a metà tra metal e fusion.
Completano l’organico che ha permesso la realizzazione di questo album Andrea Goldoni alle tastiere e Gianbattista Manenti alla voce nelle due versioni cantate.
Sull’esecuzione tecnica c’è ben poco da dire: i tre sono semplicemente incredibili e se riuscirete a trovare qualche microscopica sbavatura, appena percettibile, capirete anche quanta passione pura e non mero tecnicismo ci sia ad animare questo progetto!
I dieci brani che compongono questo cd si muovono su questo stravagante stile Metal/Jazz condito con un’orecchiabilità e melodia di stampo pop che permette anche a chi non è avvezzo alle stridenti armonie fusion di godere della bravura di questi musicisti.
Onestamente il primo approccio mi ha lasciato molto perplesso, nonostante mi sia piaciuto subito tutto il disco.
Perplesso solo per la particolare struttura dei brani che mi sembravano quasi più orientati alla presenza di una voce che non allo stato attuale di “strumentali” e mi ci sono voluti diversi ascolti per rendermi conto che questa sensazione era dovuta unicamente alla presenza proprio di due versioni cantate.
Un errore? Tutt’altro: la dimostrazione che quando un gruppo di buoni musicisti ha le idee chiare e la mente aperta si può permettere di tutto!
Infatti, ad un ascolto più attento, ci si rende conto di quanto questi brani abbiano una struttura quasi da colonna sonora, con una parte iniziale in cui si crea l’atmosfera desiderata per poi lasciare all’estro individuale il compito di stupire o variare il brano.
Siamo ben lontani dalle “composizioni di contorno” al solista di turno, l’accento in ogni singola canzone non è sull’individuo, ma sul complesso e la coesione è forte e coinvolgente.
Di due brani, “Clare Is Gone” e “The Riddle”, sono state realizzate le relative versioni cantate, che a mio avviso sono le due perle del disco.
Sia perché sono le più immediate e fruibili, sia perché la voce di Gianbattista, oltre ad essere una delle voci più belle in circolazione, riesce in un compito davvero difficile!
Cantare su armonie così complesse, con progressioni di accordi jazz, mantenendo uno stile “da power metal” e dando qualche strizzatina d’occhio a soluzioni più commerciali e adult oriented non è certo cosa da tutti, ma qui siamo al cospetto di alcuni tra i migliori musicisti del nostro paese e tutto sembra semplice e naturale.
Indubbiamente certe melodie accattivanti e avvolgenti, nonostante la complessità jazzistica delle composizioni, aiuta a rendere i brani degli Angels And Demons più fruibili, addirittura commerciali, ma, come ho già accennato, non siamo di fronte ad un progetto destinato alla massa, ma all’ascoltatore senza paraocchi né pregiudizi di sorta.
L’ascoltatore metal tipico non troverà le chitarre iper distorte dei gruppi più o meno estremi a cui è abituato, così come l’appassionato di jazz non troverà una base ritmica soffusa e delicata anche nei passaggi più veloci: ci vuole la voglia di sentire qualcosa di diverso dal solito per apprezzare da subito questa musica e se questo è quello che cercate allo non esitate, questo disco deve essere vostro!
Se, appunto, non avete tabù, musicalmente parlando, volete qualcosa di diverso dal solito resterete affascinati da questo disco.
Che vi lasciate coinvolgere di più dalle suadenti melodie di ‘“Clare Is Gone” o “No blues”, dal forsennato funky di “Traffic Jam”, dalla tribale ritmicità di “When Money Talks” e “Brasilia” o dai tempi più metallici di “The Riddle”, “Angels and Demons” e “The Clarinets Pain” troverete senz’altro un brano da adottare a personale colonna sonora.
Psycho Andy Romi
TrackList
01. Angels & Demons
02. When Money Talks
03. Traffic Jam
04. Clare Is Gone (vocal version)
05. The Riddle
06. The Clarinet’s Pain
07. No Blues
08. Brasilia
09. Clare Is Gone
10. The Riddle (vocal version)
- Anno: 2013
- Etichetta: SG Records
- Genere: Power Fusion
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