Tornano sulla scena i liguri Tenebrae, e lo fanno proseguendo la loro opera rock (mi piace definirla così) iniziata con lo splendido “Memorie Nascoste” che vede in questo caso come protagonista un avo del personaggio che abbiamo conosciuto nel predetto album, il giovane studioso Johann George (liberamente tratto dal Faust di Goethe..) in un affascinante viaggio tra bene e male..

Per me è impossibile descrivere al meglio la storia, ma vi assicuro che è tutta da seguire! L’artwork come al solito è curatissimo (opera della bravissima Sara Aneto), in questo i Tenebrae non lasciano nulla al caso, con splendidi disegni che accompagnano la storia che potrete seguire poi interamente nel sito ufficiale della band. L’album è stato registrato all’Hilary Studio da Rossano Villa che troviamo anche protagonista al piano nel brano “Limite” che chiude lo stesso album riallacciandolo col precedente. Novità assoluta è l’intera band che, rispetto al precedente lavoro, è stata completamente rifondata dal chitarrista Marco “May” Arizzi, vero leader indiscusso della band, e immaginiamo come tutto ciò non sia stato assolutamente facile.

Come assolutamente non facile è comporre un disco di questo livello (testi in collaborazione con Antonella Bruzzone), un disco, come viene sempre bene ricordare quando si tratta dei Tenebrae, di art rock.

Scendendo nei dettagli l’album inizia con la intro di “Faust” ombrosa quanto basta per accedere a “Luce Nera” dove prog anni 70 e rock si fondono in una miscela accattivante. Il nuovo cantante Pablo Ferrarese non fa rimpiangere il predecessore Davide Faudella, grazie alla sua voce calda e al tempo stesso suadente che avvolge il brano (e poi i seguenti, inserendo anche qualche breve growl nei cori) con grande abilità. Buona partenza dunque, musica di livello alto, testo affascinante, e la storia del nostro Johann che si sviluppa creando la giusta tensione che non calerà mai fino alla fine di questo splendido “Il Fuoco Segreto“.

Mephisto” ha arpeggi quasi medioevali in avvio per poi dipanarsi in trame di rock potente, mentre il protagonista del racconto si lascia tentare dal diavolo e prende il via la storia vera e propria che ci terrà incollati fino alla fine! Come fu per “Memorie Nascoste” è difficile fare un track by track anche per la complessità dei brani, ma “Perdizione” ad esempio spinge spesso sul pedale della velocità e ammalia con cori incisivi, potrei definirlo il brano più prettamente hard rock dell’album.

Oltre ai già citati Arizzi e Ferrarese la nuova formazione si compone di Francesco Mancuso alle tastiere, Fabrizio Bisignano al basso (poi sostituito dopo le registrazioni da Mattia Severi) e Alessandro Fanelli alla batteria. La title track è una magnifica song in cui perdersi con la mente alla ricerca di un sogno rincorso dallo stesso protagonista, mentre in “Margarete” la storia giunge al culmine nell’unione carnale tra Johann e la sua amata Margarete, struggente brano solo con voce e piano, emozioni allo stato puro. Emozioni che proseguono con “Occhi Spezzati” una commistione di stili musicali dove la chitarra di Marco e le tastiere di Francesco disegnano trame che vanno dai Black Sabbath più cupi al prog italiano del tempo che fu, in un tripudio di note e di vocalizzi puliti e growl in cui Pablo si erge unico protagonista mischiando italiano e inglese nel testo. Un brano che resterà impresso a lungo nella mia mente tanta è la bellezza profusa. Di diverso rispetto a “Memorie Nascoste” si può notare la mancanza di parti recitate, ma la maturazione è tangibile, e mai ci fosse da maturare in una band che per me era già ai vertici, semmai vorrei far notare come lavori e artisti di questo livello sia ancora senza etichetta, ma i motivi li cercheremo in una prossima intervista. L’incedere perentorio di “Scheggie di Specchio” conclude la parte dei testi, la musica risulta ancora vincente proponendo una cavalcata prog/rock come solo i grandi sanno fare. La conclusione è affidata alla strumentale “Limite“, che richiama (come dicevo all’inizio) l’album precedente.

 

Klaus Petrovic

 

Tracklist:

  1. Faust
  2. Luce Nera
  3. Mephisto
  4. Perdizione
  5. Fuoco Segreto
  6. Margarete
  7. Occhi Spezzati
  8. Schegge Di Specchio
  9. Limite

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Gothic Doom Metal

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