Il sesto lavoro in studio per la one man band di Under, attivo in diverse formazioni (Whiskey & Funeral, Face, Tundra, Ebola, Galera, Mr.Mephisto, Frank&Stein), si discosta dalla matrice black metal originale per affrontare un death metal old school. Questo almeno nelle intenzioni dichiarate dagli stessi Under. In realtà già dalla traccia di apertura, “Cannibal Torture”, sembra imporsi un’attitudine marcatamente hardcore con venature black’n’roll. Il riffing, pur declinando a tratti giri armonici che evocano atmosfere death e affrontando i territori dell’alternate picking, evoca più significativamente da un lato i Motorhead e dall’altro i Dead Kennedys. Il cantato, sostanzialmente pulito, è poi decisamente hardcore. Troviamo conferma del sapore HC anche in “Crucified Desecration”, nonostante nel riffing si rintraccino progressioni cromatiche del primissimo thrash metal e citazioni ai primissimi Death, il groove risulta intriso di urgenza punk e furia teutonica a la Sodom. Forse ciò che avvicina di più ad un mood death metal old school sono gli interventi di solista. “Horrible Metamorphosis” accosta un incipit dark metal a sfuriate che evocano i D.R.I., discorso che sembra proseguire senza soluzione di continuità nella successiva “Nocturnal Drama” in cui si accentua la sensazione di black’n’roll. “Primitive Lobotomy” si distingue per l’inserimento di una progressione ad accordi aperti sostenuta da un’accelerazione in blast beat che gioca di contrappunto con l’andamento “rockabilly anfetaminico”, fondamentale il basso pulsante a spingere lo skank beat già a pieni giri, che sembra essere la pietra angolare degli Under.

Almeno per quanto riguarda questa release. Le canzoni sembrano andare in coppia alla ricerca di varianti a questo ingrediente essenziale: in “Roswell Depravity” troviamo ancora il ricorso al contrappunto di chitarra sulle corde alte, oltre ad una variante” in battere” dell’accompagnamento di batteria. “Satanic Devastation” rintraccia delle aperture su accordi tenuti che hanno un sapore quasi post punk su cui gli Under lavorano un po’ alla ricerca di varianti mentre in “Zombies Butchery” la ricerca di atmosfere maligne offre lo spunto per citazioni dark/occult metal, consolidate nella chiusura doomeggiante.

Figlio di un percorso di esplorazione creativa del suo mastermind, questo lavoro degli Under si presenta dannatamente coeso, facendo dell’impatto fontale e della velocità il proprio tratto caratteristico. Monolitico ed adrenalinico è dannatamente old-school come può esserlo una serata HC al CBGB. Poiché è proprio lì che mi è sembrato di essere ascoltandolo, pur non essendoci mai stato. Adesso vi lascio perché i prossimi a salire sul palco sono i Carnivore.

 

Samaang Ruinees

 

Tracklist:

  1. Cannibal Torture
  2. Crucified Desecration
  3. Horrible Metamorphosis
  4. Nocturnal Trauma
  5. Primitive Lobotomy
  6. Rosewell Deepravity
  7. Satanic Devastation
  8. Zombies Butchery
  • Anno: 2025
  • Etichetta: M.A.Production
  • Genere: Death/Black Metal

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Autore

  • classe 1970, dopo aver fatto studi musicali classici scopro a 15 anni il metal. a 17 anni il mio primo progetto (incubo - thrashgrind), poi evolutosi in thrash tecnico con gli insania (1989-1997) e infine in death-thrash con insania.11 (2008-attivo). prediligo negli ascolti death e black ma ho avuto trascorsi felici con la dark wave e l'industrial. appassionato di film e narrativa horror, ho all'attivo un romanzo pubblicato e la partecipazione con dei racconti ad un paio di antologie.

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