Voto: 7.5
Negli ultimi tempi l’Umbria è una delle regioni più fertili in campo metal e dintorni, basti ricordare che da qui arrivano band come Fleshgod Apocalypse, Snakebite, Subliminal Crusher, Re–Creation, Morganha, Pollution, S.R.L. E via discorrendo, tutte fautrici di album di ottimo livello. I Rock Brigade in questo non sono da meno, il loro esordio sulla lunga distanza dall’omonimo titolo infatti segue la scia degli ottimi lavori usciti dalle band sopracitate. Registrato e ottimamente prodotto ai Domination Studio di Simone Mularoni il lavoro dei 5 ragazzi di Todi ci propone sette brani di metal hard rock di discreto livello, con brani sia in inglese che in italiano, dai testi a volte realistici altri demenziali, e qui mi permetto di fare una critica alla band: a me il demenziale piace, però o si decide di seguire solo questa linea o si opta per qualcosa di diverso, ma ne parlerò meglio a fine recensione. “30 Aprile” dà il via al lavoro con un suono quasi folkeggiante che dopo ci trasporta in un ritmo tra l’epico e il metalleggiante molto incisivo e che entra facilmente nella testa di chi ascolta, ritornello ruffiano e testo tra il fantasy e l’epico appunto. Buoni gli arpeggi chitarristici di metà brano, molto melodici che dopo ripartono con incedere potente. Come detto in precedenza produzione e registrazione ottime, e tecnicamente il lavoro della band è ineccepibile. Giusto anche presentare i membri stessi che sono: Matteo Lenticchia: chitarra e voce, Marco Marchetti: chitarra e background vocals, Daniele Fraolini: chitarra e background vocals Alessio Tomassi: Basso e Gionata Santucci: Drums. “So Far Away From Here” cambia decisamente rotta portandoci verso un heavy metal trascinante e senza compromessi, uno degli episodi migliori dell’album, dove tutte le enormi potenzialità della band escono fuori alla grande. Le chitarre si inseguono frementi e graffianti tessendo un impianto sonoro decisamente deflagrante. Sembra una cavalcata degli Helloween dei tempi d’oro e complimenti anche alla voce di Matteo. “Keep Runnin’” ci riporta inizialmente agli arpeggi del primo brano, salvo poi esplodere in una power song con i controcazzi, completa di potenza sonora che si accompagna a melodie sempre accattivanti e refrain di facile assimilazione:song perfetta per essere cantata in coro ai live (che non son pochi) dei Rock Brigade. Segnalerei anche il notevole lavoro di basso e batteria in questo brano veramente eccelsi. Va considerato che seppur i brani abbiano una durata media intorno ai 6 minuti, non ci troviamo mai di fronte a momenti di stanca. “Tentare di Bruciare” dopo una lunga intro strumentale ci ripropone un testo che alterna italiano e inglese, su un tappeto sonoro molto rock, che ci fa capire per l’ennesima volta quanto di valido ci sia nel nostro underground e quanta musica inutile venga spacciata per rock dalle radio commerciali. “The Power of the World” è a mio modesto parere il brano migliore di questo lavoro: semplice, efficace, un power metal di presa ed effetto immediato, che rapirà chiuque ami certe sonorità. Non c’è bisogno per i Rock Brigade di perdersi in masturbazioni musicali per ottenere un prodotto coinvolgente ma non scarno di tecnica. Direi che se seguiranno l’esempio di questo brano e di “So Far Away From Here” potranno dire la loro come degni rappresentanti del power metal italico, non chiuso però al solo genere ma aperto a nuove “intrusioni” sonore. “Time to Rise” richiama un suono più hard rock e almeno all’inizio quasi avvicina un certo pop di classe, lentamente le chitarre ci riportano su territori più consoni, confinanti in un class metal di classe (scusate il gioco di parole), per poi salire di tono e abbracciare un hard rock di classe (e dai..) con cori e soli di guitar inebrianti e magnetici: davvero i miei complimenti. Ed eccoci alla chiusura del lavoro “Incontri Ravvicinati del 3° Tipo“, e qui bisogna che faccia due discorsi contrapposti: il primo è che questa canzone ha trovato posto in uno dei cd compilation che mi son preparato per le vacanze, per il suo testo esilarante e coinvolgente, ma assolutamente demenziale (spero..ahahahh). Il secondo è: questo brano è totalmente fuori dal contesto di tutto il resto e stona non poco. Ora voi direte: Klaus ma che cazzo dici?? Si perchè se a livello musicale siamo di fronte ad un hard rock di gusto, a livello testo appunto siamo al demenziale/porno. Quindi mi chiedo cosa c’entra? Per il porno/demenziale/metal abbiamo già i Prophilax che vanno alla grande, ma a parte questo ripeto siamo nettamente fuori dal contesto di tutto il resto dell’album, e sinceramente non ci incastra nulla e di conseguenza inficia un pò il mio giudizio finale che comunque è largamente positivo. Vedremo poi in sede di futura intervista di farci spiegare meglio il tutto. Per ora promossi con riserva sulle mosse future.
Klaus Petrovic
TrackList
- 30 Aprile
- So Far Away From Here
- Keep Runnin’
- Tentare di Bruciare
- The Power of the World
- Time to Rise
- Incontri Ravvicinati del 3° Tipo
- Anno: 2011
- Etichetta: Videoradio Edizioni Musicali
- Genere: Power Metal
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