Voto: 6.5

Genuini e sanguigni, i teramani Rockrace hanno sicuramente dalla loro parte la passione per il rock puro, di matrice anni ’70, quel sound sincero e trascinante che troppe contaminazioni ha conosciuto nel corso degli anni.

Rockrace nascono dunque dall’incontro musicale di “tre amici di una vita”: Antonio Gambacorta (chitarra solista e composizione), Glauco Di Sabatino (batteria) e Tommaso Paolone (basso). Ai tre componenti originari si aggiunge infine alla voce Rudy Baiocchi a completare la line up attuale. Giunti al secondo album, la loro missione dichiarata è appunto “riproporre quel rock puro che esiste da sempre ma che deve ora essere valorizzato, riportato agli antichi fasti, suonare il rock ed essere rock per “porsi dall’altra parte”: porsi sempre il perché delle cose, per creare una spaccatura con il perbenismo soffocante della nostra società attuale, sempre più persa dietro a ciò che brilla ma non luccica dentro, cercare in contrapposizione il nocciolo più genuino della vita attraverso la musica, da sempre un manifesto fondamentale di impegno sociale per le generazioni, passate e future.”

Obiettivo encomiabile ed in parte raggiunto con questo “Valkirja”: il sound complessivo in effetti affonda le sue radici ben salde negli ’70, con forti influenze dei mostri sacri di quegli anni, dai Led Zeppelin ai Rolling Stones, con alcune sfumature anni ’80 del genere Whitesnake. Un sound diretto, ruvido e genuino insomma, senza tanti inutili fronzoli e che mira dritto al cuore. Certo il tutto risente di una semplicità perfino eccessiva, che si traduce in melodie a volte troppo simili a se stesse e in un songwriting un po’ ingenuo. Ma nel complesso il platter è piacevole da ascoltare e le possibilità di miglioramento sono a portata di mano.

Nel dettaglio, “The Beginning” ci accoglie con un bel riff di chitarra per poi sfociare in un brano sostanzialmente melodico e non particolarmente incisivo.

Convince decisamente di più “Best Love”, track in cui si sentono preponderanti le influenze Led Zeppeliniane del combo teramano ed in cui i momenti melodici ben si alternano con quelli più aggressivi in cui la sezione ritmica e la chitarra si fanno strada prepotentemente.

Altro bell’episodio di questo lavoro è la successiva “I Hate The World”, dalle sfumature blues soprattutto per le parti vocali, ma che pur non disdegna un sound nel complesso più moderno dei pezzi precedenti.

To Love And Hate” ricorda vagamente i Red Hot Chili Peppers degli inizi, una ballad piacevole ma senza particolari entusiasmi.

Stessa cosa si può dire per la successiva “Too Bad”, rock genuino e diretto, ma anche non particolamente incisivo.

Hole In My Soul” è la seconda ballad del lotto, più convincente della prima, seppur di nuovo non proprio originale.

Stesso discorso per i brani successivi: dalla rude title track “Valkirja”, passando per “Uprising”, brano alquanto spento e poco emozionante, fino alla conclusiva “Wide Hips”, dal tiro decisamente più aggressivo. Tutte però accomunate da una certa monotonia di fondo per quanto concerne scelte compositive e melodiche.

Discorso a parte merita invece “Walk On By Myself”, bella e coinvolgente ballad, la migliore di quelle proposte in questo platter.

Insomma, un lavoro senza lode e senza infamia, nel quale i Rockrace mostrano di aver tutte le possibilità per migliorare, sempre attenti al loro validissimo obiettivo di partenza: quello di fare Rock senza compromessi e soprattutto di essere rock, contro tutti e contro tutto.

 

Luy C.

 

TrackList

01. The Beginning

02. Best Love

03. I Hate The World

04. To Love And Hate

05. Too Bad

06. Hole In My Soul

07. Valkirja

08. Uprising

09. Walk On By Myself

10. Wide Hips

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Rock

 

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