Gli Steel Cage sono una band Death/Thrash metal con influenze gothic e progressive che vede la luce nell’ormai non vicinissimo 1996, con membri attualmente distribuiti in varie zone del Sud Italia.

Con un certo numero di release alle spalle, il quintetto torna dopo la bellezza di quattordici anni dall’ultimo LP, con il nuovissimo ‘Syndrome’, lavoro che ci introduce anche la nuova cantante Silvia Nardoni, dal timbro deciso e avvolgente.

Rilasciato sotto Sliptrick Records‘Syndrome’ vanta la bellezza di dieci tracce che ci propongono un solido mix che mischia, a tempi alterni, sfuriate thrash con cantato e distorsioni martellanti dai sapori Death, con arpeggi oscuri e atmosfere goticheggianti che appaiono qua e là per creare una giusta atmosfera.

Si parte con tracce dall’incedere tagliente e malvagio come ‘Red Detonin’ Pyre’, opening avvincente che alle chitarre ruvide unisce un caldo e melodico cantato che spesso si intreccia con un growling usato principalmente come voce secondaria. Il lato melodic death della band è più evidente nella successiva ‘Welcome Obscuritas’, brano dal basso tenebroso e il ritmo quasi galoppante che alterna sezioni più solenni con altre più veloci, e dove il cantato osa, sfidando ottave elevate.

In-Static Mind’ abbraccia quell’approccio non meramente gothic metal, ma a tratti più sul gothic rock agli inizi, inframezzato da partiture micidiali dove la velocità e l’adrenalina la fanno da padroni. Un mix funzionale.

Parte con cattiveria la seguente ‘Trusting Hysteria’, dove la batteria sembra una mitragliatrice travestita da doppio pedale, e che tra mazziatoni ben assestati riesce a pizzare anche sezioni arpeggiate che ricordano a tratti gli Alcest. Su note simili si muove ‘Humanity Threshold’, che però mette un maggiore accento sulla brutalità, che talvolta va e viene come un mare in piena.

Saturn’s moon’ è un brano, sinceramente, un po’ pesante da digerire, ma andando oltre i primi ascolti, è possibile notare una struttura complessa dove il caos, nel senso buono del termine, la fa da padrone, forse dilugandosi un po’ troppo qua e là.

Un ritmo più solenne contraddistingue inizialmente ‘Revenge (of Sanity)’, che invece verte su una chitarra piuttosto melodica, ma ormai conosciamo i nostri, e un brano nelle loro mani non resta sempre il medesimo, e questo in particolare è sottoposto a molte trasformazioni ritmiche e strutturali ben riuscite, per quello che a mio avviso è uno dei brani più belli del lotto.

 

Syndrome’ si rivela un disco ben riuscito, abbastanza complesso, e dalle tinte differenti, ora oscure, ora arrabbiate, ora più solenni. E’ chiaro che la band sa come muoversi, e lo dimostra creando un compendio di sottogeneri che si amalgamano tra loro senza suonare forzati. Se vi piace l’idea di una musica complessa, diretta e variegata, questo disco fa per voi.
In attesa di sentire altri lavori della band, con il desiderio che passi il minor tempo possibile tra una release e l’altra, ora che la formazione pare essere stabile.

 

Francesco Longo

 

TrackList

  1. Red Detonin’ Pyre
  2. Welcome Obscuritas
  3. In-Static Mind
  4. Trusting Hysteria
  5. Humanity Threshold
  6. Saturn’s Moon
  7. Revenge (of Sanity)
  8. Final Resistance
  9. Blackest Pray
  10. Code_666

 

  • Anno: 2022
  • Etichetta: Sliptrick Records
  • Genere: Melodic Death Metal

 

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