The Land of the Snow è un progetto e stato d’animo di Joel Gilardini (chitarre baritone, elettroniche e drum programming), supportato alle batterie da Jacopo Pierazzuoli (Obake, MoRkObOt, Deneb). TLOTS è dedito a paesaggi sonori massicci e metallici: un mix sludge in continua evoluzione tra doom e post-metal (e spesso condito con elementi noise e dub), la cui fonte trae ispirazione da paesaggi alpini e tradizioni tibetane.
Il nuovo album ‘As Within, So Without‘ è un grandissimo lavoro che risulta essere molto vario al suo interno e, nonostante il fatto che sia interamente strumentale, non influisce sulla facilità dell’ascolto e sul gradimento dell’altissima qualità di questa opera; infatti rimango veramente colpito dalla grandissima capacità dell’Artista Joel Gilardini nel saper comporre trame musicali metalliche e unirle a momenti piu’ atmosferici, dolci ma, allo stesso tempo, oscuri e dark.
As Within, So Without‘ è stato concepito insieme a Jacopo Pierazzuoli (batteria), Eraldo Bernocchi (mix, mastering e chitarre aggiuntive) e Petulia Mattioli (artwork).

L’iniziale “Sky Burial Ritual” è un concentrato di gelide ma affascinanti emozioni che colpiscono sia per l’intensità che per l’originalità del sound; infatti, ai grintosi riff di chitarra si uniscono oscure e intriganti tastiere che, con grande capacità, creano atmosfere veramente inquietanti, glaciali e decisamente particolari. Il lavoro sulla drum, soprattutto nei cambi di tempo, è veramente ottimo. Inizio con i brividi! Il grande merito del progetto è quello di risultare veramente originale; infatti, il bello di questo disco è il fatto che non li si possa catalogare e questo può essere un aspetto positivo per l’ascoltatore che si troverà veramente spiazzato all’ascolto di questo interessante opera.

In “Boundless Charnel Grounds” sembra di sentire vari richiami ai King Crimson degli ultimi 25 anni ma con suoni di chitarra molto ispirati dal metal moderno. Interessante il lavoro della seconda linea di chitarra e degli effetti elettronici; infatti, ai riff potenti e massicci si uniscono fraseggi e accordi di chitarra vagamente progressivi e psichedelici che vengono accompagnati da momenti elettronici che arricchiscono il brano in maniera spaventosa.

L’atmosfera siberiana di “Nagas” sembra quasi incutere terrore e allo stesso tempo momenti riflessivi che emergono, con grande forza e capacità compositiva, dagli ispirati arpeggi di chitarra che s’intrecciano con tastiere che sanno prendere ispirazione dal migliore ambient degli anni 80/90. Brano psichedelico e alieno che potrebbe essere utilizzato come colonna sonora in qualche film di fantascienza. Musica lisergica mai banale e molto espressiva.

I ritmi schizofrenici di “Rotten Skin” ci trasportano nel post rock intriso anche di progressivo rock moderno. La sezione ritmica segue ottimamente i ritmi creati dalle chitarre che sembrano essere sempre piu’ acide, psichedeliche, distorte e malate. Le parti metalliche di chitarra sono usate sapientemente per arricchire e variegare il sound del brano in questione.

Dopo l’incantevole e ammaliante “Ocean’s Ether” la distorta “Thousand Wrong Directions” che, seppur non aggiungendo niente al sound dei brani precedenti, mostra tutta la qualità riuscendo a creare una serie di atmosfere musicali decisamente riuscite. Un ottimo e riuscitissimo tentativo di unire più generi musicali sperimentando nei loro elementi in comune. Veramente ottima song.

Wrathful Offerings” e “Dancing on Broken Bones” sono dei magnifici esempi di post metal dalle venature progressive e ambient ma, rispetto ai brani precedenti, godono di maggior ispirazione e di un maggiore ricerca sonora; infatti, dopo svariati ascolti, ho trovato queste due composizioni veramente inquietanti nel loro incedere. La gelida atmosfera che esce dalle tastiere e dalla chitarra è qualcosa di altissimo livello.

A chiudere la metallica “As Within, So Without”. A tratti sembra di sentire i Dream Theater degli ultimi 15 anni. I pesanti riff di chitarra sono accompagnati da arpeggi lisergici e da tastiere che, con grande sapienza, creano intense e gelide melodie che fanno ricordare, in alcuni momenti, i grandissimi Tangerine Dream. Veramente una grandissima sorpresa questa opera dei The Land of the Snow che risulta essere molto fresca, sperimentale e mai banale.


Domenico Stargazer

Tracklist:

  1. Sky Burial Ritual
  2. Boundless Charnel Grounds
  3. Nagas
  4. Rotten Skin
  5. Ocean’s Ether
  6. Thousand Wrong Directions
  7. Wrathful Offerings
  8. Dancing on Broken Bones
  9. As Within, So Without
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Subsound Records
  • Genere: Post-Metal

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