Gli Ordalia sono una grandissima band nata a Catania nel 1987. La band esordisce sulla compilation ‘Attitudine mentale positiva‘, per poi essere presa sotto l’egida di Alberto Penzin degli Schizo, il quale si occupa di produrre, mixare e masterizzare ‘Life’s Hell Again‘, che esce nel 1989.

Il gruppo, in quella fase ancora legato a un thrash con forti accenti Doom, Heavy e Black metal della prima ondata, si costruisce rapidamente la fama di essere distruttivo dal vivo. Tanto che comincia a circolare il bootleg non ufficiale ‘Live at Macumba‘, che ne cattura in parte la capacità di suscitare un entusiasmo selvaggio durante i concerti.

Dopo aver cambiato nome, formazione e stile, virando verso soluzioni sonore US Power e Doom vecchia scuola, nascono gli Ordalia. Ad agosto del 2023 esce il nuovo album che s’intitola: ‘Odes for Victory‘. Ora veniamo alla recensione vera e propria.

Odes for Victory” è una magnifica introduzione che ricorda i grandissimi Bathory del periodo “Nordland”; infatti, gli epicissimi cori e le chitarre ricordano moltissimo l’ispirazione del grandissimo Quorthon.

Doomed” è una composizione molto interessate. Ai riff metallici e molto devoti al grande metal classico degli anni 80 (Mercyful Fate, Judas Priest) seguono linee vocali di grande intensità che ricordano il grandissimo King Diamond. I rocciosi riff, con grande piacere, ricordano la potenza di “Children of the Grave” dei Black Sabbath e riescono a creare piacevoli momenti che permettono al Singer di esprimersi al meglio. La sezione ritmica è precisissima e macina come non mai. Notevoli le aperture melodiche delle chitarre e all’assolo che dimostra tecnica e classe.

L’epic metal di “Valusia”è notevole. Il sound ricorda i migliori Manowar ma rimane una composizione molto personale e originale. Le bellissime aperture della chitarra acustica e dei cori del leader sono veramente ben ispirate e permettono di rendere la composizione molto più varia e accattivante. Gli Ordalia dimostrano di essere ottimi compositori e di saper incastrare ottime melodie al miglior heavy metal anno 80. Notevole anche la sezione ritmica che, attraverso i numerosi cambi di tempo, sa dare potenza e varietà musicale al brano. Il Singer è dotato di una bella voce e dimostra di aver imparato la lezione dai maestri del passato.

Lankhmar” profuma dei grandissimi Cirith Ungol fino al midollo. Questo è un grandissimo brano epic heavy metal! Il lavoro delle chitarre è veramente ben fatto; infatti, sia i riff, i fraseggi e gli assoli sono al servizio del metallo e di grandi intense melodie che emergono dal grande lavoro delle linee vocali. Veramente un gran brano che sa prendere dal passato ma che, allo stesso tempo, riesce ad essere fresco e mai noioso. Bravi!

Dying Sun” inizia con parti molto rilassate, epiche e, a tratti, quasi epic doom. L’oscurità e la cupezza delle chitarre e i ritmi spietati e cadenzati della sezione ritmica creano un bellissimo tappeto sonoro che permettono al cantante di esprimersi al meglio. Si sente che dietro al brano in questione c’è un grande lavoro di ricercatezza musicale poiché i cambi di tempo sono numerosi ed esplodono prepotentemente quando mai te l’aspetteresti. Gli esplosivi assoli di chitarra ricordano moltissimo i grandissimi Metal Church! Uno dei migliori brani dell’intero disco.

Hop-Frog”è un ottimo brano che, sorprendentemente, possiede una grande anima doom. Sia le chitarre iniziali che l’intero sviluppo musicale ricorda i magnifici Trouble di Eric Wagner. Il magico e inquietante sound del doom metal incrocia il miglior horror metal! Brano dotato di grande fascino e che, anche nei suoi momenti piu’ veloci e spediti, risulta essere oscuro, deviato e tenebroso.

L’epicissima e spedita “Merlin and Vivienne” e la metallica ‘Belial’s Curse” chiudono, in grande bellezza, un disco di altissimo livello e ben ispirato e composto. Le parti piu’ heavy metal sono ottimamente bilanciate alle parti più atmosferiche ed epiche. Un grandissimo album che, con grande capacità e sapienza, riesce a trarre grandissima ispirazione senza risultare noioso o banale. Un grandissimo disco che gli amanti dell’heavy metal dovranno ascoltare.

 

Domenico Stargazer

Tracklist:

  1. Odes for Victory
  2. Doomed
  3. Valusia
  4. Lankhmar
  5. Dying Sun
  6. Hop-Frog
  7. Merlin and Vivienne
  8. Belial’s Curse
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Metal Zone Italia
  • Genere: Epic Metal

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