Per secoli si è dibattuto sulla controversia fra capacità di espressione di certe forme di arte soprattutto spesso si è supposta una certa superiorità del linguaggio verbale su quello specificatamente musicale. Ci sono  voluti secoli affinché finalmente trionfasse la musica come espressione del tutto autonoma, come una sorta di lingua a sé stante capace di auto reggersi senza  bisogno di aiuti e sostegni da parte di altre espressioni artistiche. Vi sono state parecchie polemiche circa la problematica relazione fra musica e linguaggio verbale e la prevalenza dell’una o dell’altra. Il trionfo della musica strumentale ha, tendenzialmente, posto una fine a questa querelle: in conclusione la musica si è scrollata di dosso questo pesante fardello e si è lanciata nel puro cielo dei suoni senza più alcun legame di sudditanza con la parola. Il duo abruzzese ha, con questi cinque commenti sonori, sottolineato e  ri – delineato il potere espressivo e semantico della musica strumentale stessa: appare qui uno scenario fantasmagorico che fa trasparire una sineddoche linguistica, metaforica, un percorso metonimico caratterizzato da suoni distorti e da un uso destrutturato di sintetizzatori analogici.

Se un pensatore come Hoffmann (che guarda caso oltre che essere stato un critico musicale, è stato uno scrittore di vari generi da quello fantastico, a quello grottesco, fino a spingersi ad un poliziesco ante litteram – stiamo parlando di circa duecento anni orsono -), ha asserito che la musica strumentale ha rappresentato la vetta più alta raggiunta dalla musica, ebbene in questo nuovo lavoro dei Kotiomkin, fra citazioni dirette e rimandi a sonorità doom e stoner, si può fin arrivare a parlare di metafisica della musica assoluta; sebbene il collegamento con un’altra forma d’arte (quella cinematografica) sia quasi incatenato, attraverso questo viaggio sonoro, narrante le vicende erotico – vampiresche del guascone geometra Calboni, si cerca quasi un rifiuto di ogni altra aggiunta di arti diverse,  si esprime in purezza l’essenza propria e particolare dell’arte e, in totale isolamento solipsistico, viene portata alla luce la sua stessa conoscenza. Nella musica, e soltanto in essa, sin rivelano i grandi moti dell’universo e l’uomo ritrova tutto l’universo nella musica.

In conclusione, come diceva il sopracitato compositore, scrittore  pittore tedesco, non è forse la musica il misterioso linguaggio di un remoto regno di spiriti, i cui meravigliosi accenti echeggiano nel nostro intimo, destando una vita più intensa e più elevata?

Leonardo Tomei

 

Tracklist:

  1. Morte Sospetta Del Compagno Folagra
  2. ItaliPetrolCerneTermoTessilFarmoMetalChimica
  3. Ufficio Caroselli & Magie Nere
  4. Trombeur De Femmes
  5. Una Messa Per Cobram

 

  • Anno: 2023
  • Etichetta: Subsound Records
  • Genere: Instrumental Sound Track Horror Movie

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