Arriviamo con qualche mese di ritardo ad ascoltare questo EP dei padovani Detonation Boulevard, dove credo facciano il loro debutto non uno ma ben due cantanti (Seba e Volpe), a completare un quintetto dedito da una quindicina di anni a quel sound ciondolone e rimbalzoso che rende l’estetica death Metal fruibile alle grandi platee degli ubriachi, che trovano conforto nella lineare semplicità e nella pulsante energia che la band propone.

“Groove Death Metal” esprime bene il concetto, ma non mancano in questi sei brani piccoli dettagli, maturati anche con l’esperienze live internazionali, che aggiungono sfumature, coloriture e ganci a quelli che  un ascolto distratto potrebbe percepire come rimescolamenti dello stesso riff. Già, perché se è vero che i Detonation Boulevard potrebbero svoltare la serata ad un’audience di giocondi birraioli, non è che brillino per fantasia e tutto sommato non credo siano né i primi né gli unici ad avere avuto l’ideona di brani groove con pig squeal che parlino di maiali…

I più immediati riferimenti musicali potrebbero essere i Six Feet Under, ma filtrati attraverso quella rifferia sempliciona che fu cara al nu metal e conditi di breakdown, funzionali alle attività di intrattenimento live.

Le canzoni, alla fine, non sono male, soprattutto se siete nel mood di fare su e giù con la testa senza pensare granché per una ventina di minuti.

Lets Go Home” potrebbe trarre in inganno coi suoi loop iniziali, ma raggiunge presto le prevedibili terre ballerecce e cadenzate; poi un canonico breakdown e… tastiere! Già, il panorama musicale è talmente lineare che ci bastano tre accordi di synth per stupire e rendere il pezzo distinguibile.

La title track mantiene le promesse ed è esattamente una “Pig Body Parts Guide For Butchers”: una lista di tagli di suino alternata a strilli porcini, come in un’improbabile litania dei santi. Il risultato è un pezzo che fa della propria semplicità la chiave di un’immediata godibilità. Poi, diciamocelo, è sempre la solita roba, ma in questo caso confezionata piuttosto bene. L’effetto dell’accordo della chitarra di Cilo che “si scioglie” calando, nel ritornello, è davvero vincente.

Le oscillazioni continuano su “You Crowd”, così come il tappeto di pigra e possente doppia cassa e il ritmo scandito in quarti regolari, a prova di zombie.

Per provare a variare un po’ basta inserire una piccola componente ’n’roll ed ecco una “The Potato Field And The Army Behind Me” che porta tutti in pista a mettere a rischio la propria media in fragile bicchiere di plastica.

L’attitudine goliardica viene ribadita nell’inno “Fart!”, dove si rimescolano sempre i soliti tre ingredienti (e l’aggiunta dei peti, che fanno sempre tanta allegria), con la sezione ritmica di Berti e Drome che potrebbe andare avanti all’infinito improvvisando un intero disco in una serata. Tanto…

Ascoltati in casa, probabilmente non rendono quanto su un palco e gli oltre cinque minuti della conclusiva “For Whom The Field Plows” mi sembrano eccessivi, anche se possiamo ascoltare delle interessanti linee vocali melodiche che aggiungono quel pizzico di varietà indispensabile a distinguerli dai colleghi.

Il disco ha un andamento metronomico, pulsante, quadrato, ciccione, omogeneo, rassicurante ed è una sorta di comfort food, un unto panino salsiccia peperoni e cipolla per ripigliarsi dopo il concerto, prima di rimettersi in auto: sai che non ti fa bene e che non è poi un granché, ma nel momento giusto è il nettare degli dei.

Marcello M

Tracklist:

  1. Lets Go Home
  2. Pig Body Parts Guide For Butchers
  3. You Crowd
  4. The Potato Field And The Army Behind Me
  5. Fart!
  6. For Whom The Field Plows
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: groove death Metal

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