La mia strada si incrocia nuovamente con il progetto one man band Meghistos già analizzato con l’ottimo “The Evil SoundOf Hidden Demons“.

Il nostro si occupa magistralmente di un Death Metal old school ferocissimo di matrice floridiana (l’impronta Morbid Angel si sente gustosamente parecchio) intriso di concettualità profonda e un sapiente uso delle atmosfere. Un viaggio oscuro che ci porta a questa nuova uscita “The Reason“.

Un artwork gotico ed oscuro, un urlo nel silenzio e un portone al quale si viene invitati a bussare,  cui si lega un interessante concept album dove si dipinge le condizioni nelle quali a volte si è disposti a tutto per i desideri anche rivolgendoci “al lato oscuro della forza”. Un discorso densissimo messo magistralmente in musica.
Iniziando con “Ares” dove il suono, appunto, del bussare al misterioso portone ci inonda con una montagna di ferocia death piena di impennate e growl cavernosi senza pietà, il suono è decisamente ispirato ai Morbid Angel ma saputo personalizzare con una tecnica precisissima, fantasiosi cambi di tempo e un buon uso di tastiere che mettono pathos.

La titletrack  “The Reasons” non dà pietà, un riff assassino farcito con quel blast beat battagliero che tutti noi amiamo, l’old school non si batte e qui viene riproposto al meglio, bellissimo il canto delle chitarre da maestro portandoci a “Faust“, continuando a martellare di brutto aggiungendo deliziosi scream, riff meravigliosamente tecnici e astrali aggiungendo controparti atmosferiche che fanno accapponare la pelle creando un filo quasi malinconico.
Meat Grinder” ci riporta in un inferno rosso sangue, tempo tritaossa, ritornelli truculenti uniti ad assoli di ottima fattura, quasi operistici  e “da altrove”, song composta e suonata dall’ospite d’onore Andy ‘Bull’ Panigada dei Bulldozer!

Black Blues of Death” è un altro inquietante viaggio narrato con un riff lento ed incalzante e marcio ed un gioco di tastiere parecchio emozionante nei ritornelli, che si lega all’intro synth di “Marriage For Evil“,un lento crescere di atmosfera che viene squarciato da un treno death ben unito a passaggi sorprendentemente ed un assolo che riporta a certi fasti aperti dall’ultimo Shuldiner, eccellente.

Una cascata death melodica irrompe in “Bless My Hand” che insiste sulla componente sinfonica (e maligna), un incedere musicale pionieristico senza sbagliare una nota e padronanza degli strumenti sempre sul pezzo.
Una splendida intro organistica apre “Anghello” insinuato poi da un ritorno all’old school divampando nella conclusiva “Yellow” dove la marcia “Death Metal Florida” spinge più che mai, una nota ossessiva in un tappeto blast indistruttibile e un sacco di cambi di tempo che evolvono il brano dall’inizio alla fine dissolvendosi in un mare di suoni ambientistici di fondo terrificanti.

Dopo la prima ottima opera che sfoderava l’odio più feroce il nostro Meghistos ci dà un altra prova di brutalità sonora evoluta a passi da gigante nell’introspezione concettuale e nella ricerca di suoni e componimenti sempre più affinati e “descrittivi” per un progetto che porta avanti la bandiera del Death Metal in modo serio e sentito.
Ogni fan di questa corrente dovrebbe correre subito ad ascoltarlo e supportarlo dandogli la luce dei riflettori che merita.
Ottimo lavoro!!

Draugar

 

Tracklist:

  1. Ares
  2. The Reasons
  3. Faust
  4. Meat Grinder
  5. Black Blues of Death
  6. Marriage for Evil
  7. Bless my Hands
  8. Anghello
  9. Yellow
  • Anno: 2023
  • Etichetta: Buil2kill Records
  • Genere: Old School Death Metal

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