Anche gli avvocati sanno fare buona musica!
Perdonate la battuta ma scoprire che Cesare Verdacchi è un avvocato con l’hobby della chitarra è una piacevole scoperta. Romano, ma di origini umbre e oggi residente nella splendida Città della Pieve, cresciuto in una famiglia di avvocati e soprattutto di intenditori di musica è diventato compositore, musicista e cantante: e pronto all’esordio discografico.

Abbiamo tra le nostre mani il CD intitolato ‘Psychotrip‘, uscito a inizio 2024 e registrato tra i Virus Studio di Siena e i Trick Studio di Roma da Alessandro Guasconi e Andrea Mattei, con la allucinogena copertina di Tiziana Battista nella quale i nostri tre musicisti percorrono un viaggio psichedelico nel deserto attorno a Las Vegas.
Abbiamo parlato di tre musicisti perchè Cesare Verdacchi si avvale delle prestazioni di Andrea Castelli (‘Shabby Trick’, ‘Mantra‘, ‘Silver Horses‘, etc…) al basso e Marco Pisaneschi (‘Rovescio della Medaglia‘) alla batteria componendo il classico ‘power trio’ che già dagli anni ’60/’70 ha caratterizzato le formazioni Rock (‘Cream‘, ‘The Police‘, poi ‘Rush‘, ‘Motorhead‘ tanto per fare degli esempi).

E di Rock parliamo, ascoltando ‘Psychotrip‘, quel Rock che abbraccia una miriade di sottogeneri ma che mantiene quel minimo comune denominatore che si ricava dal rock’roll, dal blues e dal rhythm and blues. Nel disco di Verdacchi troviamo tutto questo con un afflato di Hard Rock che arricchisce il risultato finale.

Già dall’opener da cui prende il titolo l’album la serratissima sezione ritmica guida la chitarra ad un riff sul quale è impossibile non muovere il piede e nel quale Verdacchi piazza subito un mirabile assolo mostrando pregevoli doti tecniche.

Ball And Chain‘, come secondo brano, ha il compito di catturare l’ascoltatore e riesce immediatamente a piantarsi in testa con un mid-tempo danzereccio dal facile ritornello e ci sembra subito di essere a bordo della macchina della copertina, lungo una highway statunitense.

Free Man‘ e ‘Fall‘ sono due ballate, la prima dal sapore un po’ blues un po’ stoner, la seconda di stampo eighties (perfetta per un disco dei ‘Poison‘ tanto per intenderci).
Con ‘C.T.H.R.‘ il suono si indurisce verso un heavy rock’n’roll dal ritornello rallentato ma veramente memorabile.

Al giro di boa Cesare Verdacchi cala gli assi: sia ‘The Legacy‘, con il suo ritmo incalzante nell’incedere ma melodica al punto di giusto, sia ‘Man On The Moon‘ pregevole omaggio ai maestri ‘Led Zeppelin‘ con un velocissimo break centrale, ma soprattutto l’hard rock di ‘Dance Of Death‘ rappresentano il picco compositivo dell’intero album.

Deads Arise‘ scorre senza eccitarci anche se l’assolo merita l’ascolto e con la delicata e sensuale, ma non per questo meno dura, ‘End Of The World‘ si chiudono questi tre quarti d’ora di ottima musica.
La produzione è molto buona (forse si sente poco il basso di Andrea Castelli?) e l’artwork convincente.

Veniamo alle note dolenti: fondamentalmente non ce ne sono, il disco è godibilissimo con alcune canzoni veramente sopra la media e pieno di spunti mai banali; per un ulteriore salto di qualità sarebbe necessario l’arruolamento di un cantante più adatto al genere, mi vengono in mente Robin McAuley o Ronnie Atkins tanto per capirci. Non intendo bocciare la prova di Cesare Verdacchi al microfono, ma insomma… si sente che il suo mestiere è un altro!
Da ascoltare e riascoltare, come sempre in attesa di un futuro radioso.

 

Filippo Marroni

 

Tracklist:

  1. Psychotrip
  2. Ball and Chain
  3. Free Man
  4. Fall
  5. C.T.H.R.
  6. The Legacy
  7. Man of the Moon
  8. Dance of Death
  9. Deads Arise
  10. End of the World

Links:

Facebook
Spotify
Youtube

  • Anno: 2024
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Hard Rock

Autore